Crollano i consumi e aumenta il risparmio a causa dell’incertezza e della perdita di reddito. Lo affermano Confcommercio e Censis nel rapporto sull’impatto della pandemia su fiducia, prospettive e consumi e delle famiglie italiane.
Nel 2020 il calo dei consumi è arrivato a 1.831 euro a testa a causa della perdita di reddito, dell’aumento dell’incertezza e soprattutto dell’oggettiva assenza di opportunità di consumo per chiusure e restrizioni varie. Un mix di concause che, di fatto – fa notare l’ufficio studi Confcommercio – ha fatto crescere in misura inconsueta il risparmio precauzionale: +82 miliardi di euro nella media del 2020, di cui 66 miliardi detenuti in forma liquida, “creando così una sorta di ‘molla’ compressa per la ripresa, pronta a scattare quando le restrizioni alla mobilità, ai consumi e alla socialità saranno completamente rimosse”.
“Uno scenario – sottolinea lo studio – dal quale dipende fortemente la valutazione prospettica che possiamo fare per il futuro: un 2021 di ripresa, ma ancora difficile e certamente insufficiente a recuperare le perdite del 2020. Anche perché, mentre sul reddito disponibile dovremmo recuperare, come reddito da lavoro e capitale, come consumi dei 1.831 euro di perdita ne recupereremo solo 638, restando distanti dal livello già depresso del 2019 di circa 1.200 euro”.
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