“Credo sia un contributo estremamente concreto ed efficace per approvare una normativa che consenta di aprire i cantieri e di non chiuderli dopo 24 ore”.
Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine del consiglio regionale ha commentato l’approvazione del disegno di legge per la proposta di legge alle Camere, finalizzato a dare impulso al settore degli appalti per la realizzazione delle grandi opere previste dal Recovery Plan, intervenendo su due istituti: il ricorso giurisdizionale amministrativo e l’abuso d’ufficio.
“Il piano di rilancio prevede una serie di riforme che riguardano la parte ambiente e il codice degli appalti, ma i tempi, a mio parere, sono troppo lunghi rispetto all’utilizzo delle risorse. – evidenzia il governatore – La nostra proposta è avere una legge che consenta di non chiudere i cantieri quando ci sono ricorsi al Tar o al Consiglio di Stato. a me sembra un contributo straordinario per accelerare la spesa e creare lavoro nel nostro paese”.
“Anche l’altra proposta che consegniamo al parlamento nazionale che riguarda l’abuso in atto d’ufficio. Così come è stato approvato 10 anni fa è un’autentica porcheria, una vergogna per uno stato di diritto. Diversamente da quello che ha sostenuto qualcuno, è quella la legge a tutela della casta. La legge valeva per i funzionari pubblici ma non per i ministri, viceministri, sottosegretari, deputati e senatori. -evidenzia l’ex sindaco di Salerno – Dunque è una legge che ripristina il diritto e soprattutto dà serenità ai dirigenti pubblici in particolare in materia di opere pubbliche. Se c’è dolo intenzionale sia perseguito in maniera severa, ma in un paese nel quale abbiamo 150mila leggi, nel quale il codice degli appalti cambia ogni 6 mesi e non si capisce nulla, è evidente che un funzionario non può essere messo in una situazione per la quale per una firma sbagliata su una procedura amministrativa si rovina la vita. Dunque due ipotesi di modifica legislativa che servono ad accelerare l’uso dei fondi europei e a creare lavoro aprendo i cantieri” conclude.
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