“Credo che sia facile accorgersi di quanto, in termini economici, la Basilicata guadagni da questo accordo rispetto agli spiccioli del passato. La cifra annua del petrolio estratto nel 2020, calcolata in maniera prudenziale al prezzo minimo e per una quantità di numero di barili media è più del doppio della somma annua di tutti, e sottolineo tutti, i fondi percepiti annualmente con i vecchi accordi”.
Lo precisa in una nota l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Gianni Rosa rispetto al rinnovo delle concessioni con Eni per le estrazioni in Val d’Agri rispondendo alle accuse lanciate dal Pd che ha definito l’intesa un “accordicchio”. “Si può continuare a dire che 1,05 euro al barile sia poco?
È evidente – continua Rosa – l’ottusità di una tale affermazione. Soprattutto se si considera che, al contrario del passato, la Regione si è assicurata che, anche qualora il prezzo del barile fosse pari a 0, otterrebbe comunque 0.84 euro al barile”. L’assessore sottolinea come per il gas sia lo stesso.
“Anzi, dal 2021 – aggiunge – la Regione percepirà a stime di prezzo attuali 32 milioni di euro all’anno. Chiunque ammetterebbe che il centrodestra ha battuto il centrosinistra 7 a 1; ovviamente chiunque abbia un po’ di onestà intellettuale, che però purtroppo, in certi ambienti, scarseggia”. Rosa precisa infine come i lucani stiano “aspettando da 7 anni un prospetto su dove sono finiti i fondi petroliferi degli ultimi 20 anni e cosa hanno prodotto nella politica industriale lucana.
Per il resto tutte le domande sono legittime, noi – conclude – continueremo ad agire e a spiegare in dettaglio ai cittadini lucani le nostre idee e le nostre azioni”.
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