“I dati dell’Osservatorio sul Reddito di cittadinanza dell’Inps indicano che ad aprile 2021 sono state 1,2 milioni le famiglie italiane a percepire il beneficio, per un importo medio a nucleo di 557 euro e 2,8 milioni le persone coinvolte, mentre nei primi 4 mesi dell’anno in corso sono stati 1,6 milioni i nuclei ai quali è stata pagata almeno una mensilità per 3,5 mln di beneficiari.
La regione con il maggior numero di persone coinvolte è la Campania, seguita dalla Sicilia“. Così la senatrice del MoVimento 5 Stelle, Nunzia Catalfo, intervenendo in collegamento con l’università di Salerno alla presentazione del libro ‘Reddito di cittadinanza: verso un welfare più universalistico?’, edito da Franco Angeli.
“Nel rimarcare l’essenzialità di questa misura di giustizia sociale, che il Paese attendeva da moltissimo tempo e che l’Ue stessa sollecitava da anni – ha rivendicato – è indubbio che, averla introdotta prima dello tsunami Covid-19, sia stato d’ausilio per milioni di cittadini, che hanno potuto contare su un’entrata certa a fine mese”.
“Ora è necessario completare la riforma, potenziando le politiche attive del lavoro, è essenziale che le Regioni concludano le assunzioni nei Cpi e che i Comuni attivino i Progetti di utilità collettiva (Puc) e che vengano rafforzati programmi, come Garanzia Occupabiltà dei lavoratori, per la formazione personalizzata di disoccupati e beneficiari di Rdc, finalizzati all’inserimento nel mondo del lavoro, e sostenuti i percorsi di autoimpreditorialità per i percettori del Reddito”.
“Proprio ieri – ha ricordato – è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto ministeriale che consente di liquidare 6 mensilità di Rdc ai beneficiari per l’avvio di attività di lavoro autonomo” .
“È un ulteriore intervento pensato per favorire la creazione di posti di lavoro”, ha detto Catalfo, che, riferendosi alla riforma degli ammortizzatori sociali, ha osservato:”la sfida è introdurre strumenti di sostegno al reddito, improntati al principio di universalità delle prestazioni. Penso alla cassa integrazione, al rafforzamento delle tutele per autonomi e liberi professionisti, alla Naspi che va estesa anche ai lavoratori agricoli e ai collaboratori coordinati e continuativi”.
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