“L’innovazione per il settore della moda rappresenta una grande opportunità per intercettare e ripensare le ultime tendenze derivanti dal mondo del fashion tech, poiché ci sono nuove aspettative da parte dei consumatori e delle nuove generazioni: dalla generazione Y fino alla generazione Z dei cosiddetti nativi digitali.
L’innovazione e le nuove tecnologie possono pertanto portare avanti un processo di valorizzazione del settore all’insegna della sostenibilità e fornire alle imprese operanti della filiera, nuove opportunità di crescita e sviluppo per i loro prodotti (abiti, tessuti e accessori)”. Così il Presidente dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, Gabriele Ferrieri, recentemente inserito tra i Forbes under 30 come uno dei giovani più influenti d’Italia, nel corso dei lavori della maratona digitale della Pow-Wow Fashion Tech Week.
L’accelerazione dei processi sul mondo digitale sta portando benefici in tutti i settori, compreso quella della moda che, tramite nuove tecnologie come la robotica, il wearable, l’intelligenza artificiale, la blockchain e l’innovazione di prodotto e processo, puntano ad evidenziare i cambiamenti in atto per il mondo del fashion e l’opportunità per la nascita di nuove figure professionali.
Strumenti che saranno utili anche alla valorizzazione del Made in Italy e alla lotta alla contraffazione grazie alla garanzia di qualità e alla provenienza dei materiali e della lavorazione a sostegno dei più importanti brandi del settore moda italiano.
Spunti e riflessioni sul settore moda che arrivano dalla maratona digitale della Pow-Wow Fashion Tech Week 2021 che vede tra i partner sostenitori quello dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, punto di riferimento dell’innovazione in Italia e tra le realtà più rappresentative dell’ecosistema paese.
Se si guardano poi i numeri del settore, nonostante il calo dovuto alla crisi, dove le aziende italiane nel 2020 hanno perso il 23% del giro d’affari, che nel 2019 era di 71,1 miliardi di euro, la previsione di una ripresa a partire dal 2021 (+10%) prevede il raggiungimento dei livelli pre-crisi nel 2023.
La ripresa si baserà proprio sulla digitalizzazione e sulla sostenibilità, fatta salva la necessità, a livello locale, di fare sistema. E infine sul tema circa l’impegno nella salvaguardia dell’ambiente, le più grandi aziende mondiali della moda intanto crescono, a guardare i dati dei bilanci di sostenibilità 2019: a partire dal calo dei consumi idrici (-3,4%), delle emissioni di anidride carbonica (-5,1%), dei rifiuti prodotti (-3,1%) e all’aumento del ricorso all’energia elettrica rinnovabile (dal 42,6% nel 2018 al 49,9% nel 2019).
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