di Antonella Santoro
CAVA DE’ TIRRENI- Crescita delle aree industriali, aumento della produzione e sviluppo economico: un fil rouge consequenziale ed efficace, che rappresenta la mission dell’Asi, Area Settore Industriale e che vede il territorio salernitano e provinciale protagonista di un’opera di rinnovamento.
Martedì 18 maggio, il presidente dell’Asi Antonio Visconti era presente a Cava De’Tirreni per sancire formalmente la collaborazione tra l’ente per le aree industriali e l’amministrazione cavese, quest’ultima guidata dal primo cittadino Vincenzo Servalli, con l’inaugurazione di un sistema integrato di sicurezza di ultima generazione.
Lettori di targa, riconoscimento facciale, control room per il personale addetto alla sorveglianza, centraline per il controllo ambientale di inquinanti gassosi, permetteranno di garantire un controllo capillare dell’ordine pubblico nelle aree industriali e nelle strade immediatamente confinanti. La prima di una serie di interventi che la città di Cava ha in corso a livello di rimodulazione e modifica delle aree destinate alla produzione: «Con Cava De’Tirreni siamo in una situazione avanzata di modifica del piano di recupero e ripristino dell’area industriale, tenendo conto che il suo agglomerato industriale ha delle particolarità: si trova eccezionalmente a ridosso dell’area urbana ed è caratterizzato dalla presenza di tante piccole attività industriali. Stiamo quindi cercando di creare un modello di co-abitazione di sistemi produttivi e sistemi residenziali che possano lavorare in sinergia strizzando l’occhio alle condizioni ambientali tanto particolari del territorio cavese», spiega il presidente Visconti. Non solo grandi opere di modifica, ma anche piccoli lavori di rifacimento necessari al completamento di una vera e propria opera di rinnovamento.
Il problema di Cava e di altri centri in fase di sviluppo, è il nanismo industriale che «non permette a queste piccole aziende di essere competitive su un territorio più ampio per le ridotte dimensioni. Una soluzione potrebbe essere creare delle reti d’impresa. In realtà Cava in sé, ha già un paio di distretti produttivi; parlo di quello della ceramica e della grafica, ma sicuramente la capacità delle aziende di fare rete favorisce e favorirebbe la creazione di aggregazioni e, probabilmente, potrebbe rappresentare un’ulteriore spinta per il futuro. Il distretto produttivo potrebbe essere un buon sistema per molte città della provincia di Salerno e del territorio campano per aumentare la propria competitività, semplicemente unendo le forze produttive».
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