Attenzione alle politiche ambientali, ma distribuzione più equa delle risorse. Nella settimana decisiva per il futuro dell’agricoltura Ue, con i triloghi del 25,26 e 27 maggio Bruxelles che potrebbero segnare l’accordo politico per la riforma della Pac, Cia-Agricoltori italiani lancia l’appello per il raggiungimento di un’intesa su una legislazione equilibrata, innovativa, competitiva e sostenibile.
Nella prospettiva dell’associazione di categoria il sì a una Pac verde non deve comunque far dimenticare che si tratta di una politica economica che, storicamente, esiste per sostenere il reddito degli agricoltori e assicurare l’approvvigionamento alimentare.
La proposta di riforma, ricorda Cia, iniziata nel 2018, ha subito diversi aggiustamenti, anche nei mesi scorsi, proprio per rispondere a una nuova visione di ripresa e sviluppo, generata dalla pandemia, e per raggiungere obiettivi di sostenibilità sempre più ambiziosi.
“La Pac è, e deve rimanere, la politica degli agricoltori e per gli agricoltori, capace però di generare esternalità positive per la collettività e per lo sviluppo delle aree rurali. La nuova Pac, insieme a un uso efficiente e strategico delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, può essere in grado di far ripartire l’economia del Paese con l’agricoltura protagonista”, dice il presidente di Cia Dino Scanavino.
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