Dal prossimo 3 luglio l’Unione Europea dice addio alla plastica monouso, disincentivandone l’utilizzo in tutti i Paesi membri. La direttiva SUP (Single Use Plastic) vuole impedire di vendere e utilizzare posate, piatti, bicchieri, cannucce, cotton fioc e imballaggi realizzati in plastica. L’obiettivo è ridurre almeno del 50% la mole di rifiuti plastici entro il 2025, per arrivare all’80% entro il 2030. Il consumo di plastica risulta essere un problema per l’ambiente. Il riciclo al 100% non è mai possibile, producendo tonnellate di rifiuti che, troppo spesso, finiscono a inquinare le nostre terre e i nostri mari. Gli italiani sono particolarmente sensibili a questa tematica, con il riciclo che aumenta ogni anno. Ma pensano anche che le aziende non stiano facendo abbastanza per ridurre il proprio impatto ambientale (77% dei rispondenti a questo sondaggio). Nonostante questo, il consumo di plastica monouso è molto elevato nel nostro Paese, in cui si consumano 20 milioni di bicchieri monouso ogni giorno.
Per forzare la mano alle aziende, l’Unione Europea ha deciso di imporre una “plastic tax“. Una serie di misure che dovrebbero far aumentare le spese per le aziende e spingerle verso delle alternative ecosostenibili. Anche bicchieri e tazze di carta che contengano un solo strato di plastica saranno colpiti dalla normativa, con una riduzione forzata della produzione.
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