di Rosa Sica
Per chi non ha visto calare il proprio reddito, un anno di risparmi accumulati e un’altra estate alle porte in cui convivere con le misure anti-Covid. Potrebbero essere queste, due delle “leve” che hanno spinto molti italiani a cercare una casa al mare da acquistare. Secondo l’Ufficio Studi di Immobiliare.it, infatti, nell’ultimo anno, analizzando il mercato nelle principali aree del turismo di mare, la domanda ha fatto segnare importanti aumenti ovunque, con un record del +153% nelle Cinque Terre e del +119% nelle isole Pelagie (Linosa e Lampedusa).
«Spostarsi verso le seconde case appare ormai per molti l’unica garanzia di potersi muovere dalla propria residenza in cui si è trascorso quasi ininterrottamente l’ultimo anno, fra lockdown e restrizioni. Se a questo – ha dichiarato Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it – si sommano i grandi risparmi accumulati in questi mesi da chi ha mantenuto inalterato il proprio reddito, non sorprende un incremento così importante della domanda di casa nei luoghi di mare più belli del nostro Paese. La nostra analisi rivela una vera volontà di comprare un posto al sole, da utilizzare quest’anno come luogo di villeggiatura e probabilmente come fonte di reddito per gli anni a avvenire, con la fine della pandemia e la riapertura del turismo». La pandemia non sembra aver intaccato i prezzi delle case al mare, seppur con qualche eccezione. I primi tre territori più cari sono anche quelli in cui i valori, in 12 mesi, risultano lievemente al ribasso: si tratta delle Isole Campane, dove si spendono quasi 6.400 euro al metro quadro (-5%), la Costiera Amalfitana con i suoi 5.943 euro/mq (-6%) e la Riviera di Levante, dove si chiedono in media 5.405 euro/mq (-2% in un anno).
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