Si terranno a ottobre le elezioni amministrative Benevento 2021, con la data del voto che è slittata per volontà del Consiglio dei Ministri a causa dell’emergenza sanitaria in corso. Sarà di nuovo in campo Clemente Mastella, ex ministro e sindaco uscente che supportato da una serie di liste civiche proverà a ottenere un secondo mandato.Il grande protagonista di queste elezioni amministrative a Benevento sarà ancora lui, Clemente Mastella, che dopo un periodo di incertezza da tempo ha rotto gli indugi confermando la sua volontà di correre per un secondo mandato. Al fianco dell’attuale sindaco, ci dovrebbe essere una folta schiera di liste civiche. A differenza del 2016, Forza Italia salvo sorprese correrà insieme al resto del centrodestra anche se ancora deve essere individuato il candidato della coalizione. La Lega nelle scorse settimane ha giocato d’anticipo annunciando Christin Tranfa, ma in ballo ci sarebbe anche il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Domenico Matera. Il Partito Democratico invece sembrerebbe essere pronto a sostenere l’avvocato Luigi Diego Perifano, con anche il Movimento 5 Stelle che si potrebbe accodare per un nuovo patto giallorosso dopo quello che è stato siglato a Napoli con la candidatura congiunta dell’ex ministro Gaetano Manfredi. I Verdi invece appoggeranno Angelo Moretti, il candidato della lista Civico 22 che potrebbe ricevere il supporto anche di Mezzogiorno Nazionale, il movimento dell’ex sindaco Pasquale Viespoli. Essendo Benevento un Comune con più di 15.000 abitanti, se nessun candidato al primo turno dovesse ottenere la maggioranza assoluta allora si procederà a un ballottaggio tra i due più votati. Nel caso si dovesse verificare una perfetta parità nel testa a testa, sarà eletto sindaco il candidato più anziano. Alla divisione dei seggi, si andranno a eleggere nel totale 32 consiglieri escluso il sindaco, saranno ammesse tutte le liste e i gruppi di liste di candidati che avranno superato la soglia di sbarramento del 3% dei voti validi. Per quanto riguarda le modalità di voto, nei comuni con più di 15.000 abitanti è ammesso il voto disgiunto, con l’elettore che potrà esprimere fino a due preferenze mantenendo però la parità di genere (un uomo e una donna).
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