Anche i festival del cinema avranno i loro stati generali. Dopo la call to action dello scorso febbraio indirizzata alle rassegne e ai festival cinematografici italiani, arriva il momento di incontrarsi, in presenza e in totale sicurezza, per dare vita a un manifesto di proposte, il primo mai scritto. Dall’11 al 13 giugno, circa 200 partecipanti a nome di oltre 100 eventi che rappresentano, in modo capillare, diverse realtà da tutte le regioni d’Italia, si daranno appuntamento a Giffoni Valle Piana, storica sede del Giffoni Film Festival, per costruire una riflessione corale sugli indirizzi di politica culturale da assumere nel post Covid-19. L’iniziativa parte da uno studio compiuto proprio da Giffoni che ha censito l’esistenza di oltre 1.300 tra rassegne e festival. Si tratta di un numero approssimato per difetto perché, se si considerano anche i premi o le iniziative meno articolate, si arriva ad un totale di ben 1.800 eventi presenti in tutta Italia. Un panorama di enorme valore che incide su aree metropolitane e piccole città, intessendo una rete culturale che va valorizzata. Interessante anche il dato sulla distribuzione che è omogenea su tutto il territorio nazionale e restituisce l’immagine di un Paese che, da sempre, punta sul cinema come attività di crescita economica e culturale. A quest’analisi ha fatto seguito l’appello dell’ideatore di Giffoni, Claudio Gubitosi, a incontrarsi per lavorare insieme.
La tre giorni partirà alle ore 10.30 dell’11 giugno, con l’inaugurazione della Sala Truffaut e della Sala Galileo a seguito del restyling cui parteciperà anche la sottosegretaria al ministero della Cultura, Lucia Borgonzoni. La riflessione, lo scenario, il contesto sociale, quello culturale, la visione: tutto questo sarà affidato all’intervento del sociologo Domenico De Masi dal titolo «I festival: le Università invisibili». La seconda giornata, quella del 12 giugno, sarà dedicata interamente al confronto. Sette gli spunti tematici individuati: dal ruolo dei festival nella rete culturale italiana al racconto di chi li ha ideati, pensati, fondati e fatti crescere; dalla riflessione sulle prospettive all’analisi del ruolo che questi eventi rivestono sui rispettivi territori; dall’innovazione che sono in grado di attivare fino al rapporto con gli investitori, pubblici e privati. L’appuntamento finale di domenica 13 giugno sarà dedicato all’elaborazione di una bozza di manifesto, una piattaforma di idee che rappresenterà la traccia per gli incontri futuri e anche la base per dialogare con le istituzioni, partendo dal Ministero della Cultura, dalle regioni e dai sindaci. «L’iniziativa partita nel corso dell’inverno – commenta Claudio Gubitosi – ha avuto un riscontro davvero significativo. L’entusiasmo che ho percepito mi ha ulteriormente convinto della necessità di intraprendere questo percorso comune. Ora siamo alla vigilia di una tappa fondamentale che intende individuare una strategia collettiva con la finalità di rendere un servizio al nostro Paese, all’Italia delle eccellenze e dei talenti. Lo faremo insieme, fornendo un bellissimo esempio di scrittura corale», conclude Gubitosi.
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