La riforma del fisco non può prescindere da un confronto con i sindacati che il Governo deve al più presto avviare. Lo affermano in una nota unitaria la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, e i segretari confederali di Cisl e Uil Giulio Romani e Domenico Proietti. “Se le direttrici della riforma fiscale fossero quelle emerse dall’anticipazione delle conclusioni dell’indagine conoscitiva delle commissioni di Camera e Senato, sarebbero poco rispondenti alle necessità di una riforma fiscale equa e giusta”, sostengono. “L’Irpef – sottolineano i tre dirigenti sindacali – va riformata attraverso una diminuzione delle tasse per lavoratori dipendenti e pensionati, che da soli versano oltre il 90% del gettito netto, ed un ampliamento della base imponibile”. Fracassi, Romani e Proietti aggiungono che “il regime dei forfait va ridiscusso; sarebbe sbagliato ridurre le imposte sulle rendite finanziarie”, e che “occorre contemporaneamente attuare una svolta epocale nella lotta all’evasione per recuperare i 110 miliardi che vengono sottratti alla collettività ogni anno e che rappresentano la via prioritaria per rafforzare le politiche pubbliche”. “Abbiamo da tempo presentato una piattaforma in cui chiediamo una riforma complessiva del sistema fiscale che ripristini l’equità. Le mobilitazioni del 26 giugno prossimo a Torino, Firenze e Bari – concludono Fracassi, Romani, Proietti – saranno l’occasione anche per rilanciare la piattaforma”.
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