Sono perlopiù trentenni, laureate e a capo di un’azienda. In Sicilia una impresa su quattro è guidata da donne. Puntano sulle nuove tecnologie e sull’e-commerce per fare business. E ce la fanno, più che al Nord. L’Isola registra un boom di imprenditrici under 35: le nuove aziende con a capo una giovane donna in Sicilia sono aumentate dell’8,1 per cento nei primi tre mesi dell’anno. Più timorose, invece, si rivelano le colleghe più adulte, la cui voglia di mettersi in proprio è inferiore del 2 per cento. Secondo l’ultima indagine di Unioncamere sulle 472.442 imprese dell’Isola, quelle al femminile ( under e over 35) sono 115.038. Facendo un paragone con la Lombardia, lì su 949.525 imprese sono 179.748 quelle rosa. Sullo sfondo c’è una regione, la Sicilia, dove un terzo delle aziende con un fatturato oltre i 16 milioni ha chiuso negli ultimi dieci anni: tra queste la Fiat di Termini Imerese. Nella terra abbandonata dai colossi dell’economia, mettersi in proprio è spesso l’unica alternativa possibile. Gli spazi si liberano e si devono sapere riempire. Le donne lo sanno. I dati lo dimostrano. Non solo. Dietro i numeri ci sono le storie. La ventiquattrenne catanese Anna Cacopardo è a capo della startup che trasforma il pistacchio di Bronte in un prodotto di bellezza che contrasta i segni dell’invecchiamento: assieme a un’altra donna, il medico estetico Arianna Campione, ha ideato e registrato il marchio Pistactive-f, un nuovo attivo cosmetico estratto dal mallo del pistacchio che ha conquistato il primo premio allo Startup 3 innovation weekend 2020. La trentunenne Maria Luisa Cinquerrui, originaria di Niscemi, con la sua impresa innovativa ha creato i robot “intelligenti” che aiutano gli agricoltori. La palermitana Aurora Marino, 31 anni, ha intuito la crescente richiesta di mercato di quelli che vengono definiti microgreens, ossia verdure nelle fasi iniziali di crescita che in pochissimi centimetri offrono “bombe” di nutrienti, e sette mesi fa ha creato un’impresa a Partinico dove li produce a chilometro zero assieme al compagno Domenico Francoforte. Trentuno anni ha pure la palermitana Giulia Monteleone che ha fondato l’azienda che porta il suo cognome ” Monteleone vini dell’Etna” ed è stata segnalata da “Forbes” tra le donne del vino d’Europa da tenere d’occhio. “È la spinta delle giovani di meno di 35 anni a caratterizzare l’andamento della natalità delle imprese femminili – dice lo studio di Unioncamere – la Sicilia è tra le regioni in cui si concentra il maggior numero di imprese guidate da donne”. Cinque giovani imprenditrici siciliane saranno premiate domenica al Palazzo della cultura di Catania. Tra queste ci sono Anna Cacopardo e Arianna Campione. “Quest’anno ci sono addirittura quattro aziende in finale gestite da imprenditrici under 35 – dice Adriana Santanocito, delegata per l’innovazione e startup terziario donna di Catania – La novità di questa edizione è che sarà consegnata una menzione speciale “Impresa giovane donna””. Adriana, imprenditrice a sua volta, con la sua startup innovativa Ohoskin ha da poco creato l’alternativa alla pelle animale, fatta con arance e cactus. Creano startup puntano su nuove tecnologie e e-commerce stringono un legame con la terra E fanno affari con prodotti naturali.
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