di Antonella Santoro
SALERNO- Il suo ufficio ipertecnologico rispecchia un po’ il suo essere: Francesco Maria Saggese, ventinovenne salernitano dai mille interessi, un anno e mezzo fa ha realizzato il suo sogno più grande, fondando una casa editrice aperta a tutti i nuovi autori, la Saggese Editori e diventando l’imprenditore del libro più giovane d’Italia.
Una start up nata per amore: «Amore per la cultura, per la letteratura e soprattutto perché volevo dare a Salerno un qualcosa di nuovo ed innovativo. Mi piaceva l’idea di poter fare qualcosa per la mia città e fare in modo che a livello culturale Salerno avesse un ennesimo valore aggiunto», chiarisce il giovane editore. Una storia iniziata con grandissimo entusiasmo, ma che dopo appena tre mesi dalla partenza, ha subìto una battuta d’arresto dovuta al Covid-19: «La pandemia ha rappresentato per me e per tantissimi imprenditori un momento tragico, ma per fortuna io e i miei collaboratori non ci siamo abbattuti e la nostra volontà di andare avanti ha prevalso su tutto e ci ha permesso di riadattare il nostro lavoro tramite smartworking e presentazioni online».
Un momento di forte preoccupazione che Francesco spera di buttare presto alle spalle: «Per una piccola e nuova casa editrice non è proprio l’ideale evitare il contatto con il pubblico, ma speriamo di riprendere a pieno ritmo con le presentazioni in presenza». A tal proposito, augurandosi un ritorno quanto più vicino possibile alla normalità, la Saggese Editori mercoledì 30 giugno alle 18 sarà al Comune di Salerno per presentare il libro Oltre il novantesimo del compianto docente del Liceo Alfano I, Felice Tommasone: «Grazie alla professoressa Gilda Ricci relatrice del progetto e coordinatrice dell’Alfano I di Salerno, insieme al Primo Cittadino Vincenzo Napoli e all’Assessore alla cultura Antonia Willburger, presenteremo il libro postumo del professore venuto a mancare nel 2017. L’evento è organizzato in modalità ristretta, sì, ma finalmente in presenza, per dare ancora voce al docente considerato dai suoi alunni una vera e propria guida».
Non nascondendo l’emozione, Francesco Saggese racconta cosa rappresenta per lui questo progetto: «Ho considerato giusto riportare alla luce il pensiero del professore, trovato in un documento nel database del suo computer e facendolo diventare un libro. Solo dopo ho scoperto che nemmeno i familiari erano a conoscenza del suo scritto e questa cosa mi ha inorgoglito ancora di più perché abbiamo trasmesso il suo ricordo nel modo più bello che potesse esserci».
La pandemia con sé ha portato una riformulazione del tempo di ognuno di noi, che ha permesso al settore letterario di conoscere una sorta di rinascita: più libri, più lettori e più tempo libero da dedicare alla lettura. Anche a Salerno c’è stato un boom delle vendite dei libri, in particolare di un genere tanto caro ai salernitani nel quale Francesco Saggese crede molto: «Il calcio e la storia della squadra della città. La mia ultima pubblicazione, precedente al libro di Felice Tommasone, è stato Ultras Salerno – Un’altra storia, un libro che parla dei tifosi e della piazza di Salerno».
Ma non solo calcio; Francesco tiene a “rispolverare” un genere che piace a grandi e piccini: «Un filone letterario che mi ha dato soddisfazioni, è quello fantascientifico. Essere liberi di scrivere e di spaziare nella fantasia, è una “licenza” che agli autori e ai lettori piace particolarmente, soprattutto in un periodo così difficile che tutti noi ci troviamo a vivere. Essere editori permette di conoscere quello che la gente vuole trasmettere attraverso un lavoro di scrittura, nella speranza di vedere un giorno il proprio scritto rilegato ed impaginato».
Secondo il giovane imprenditore salernitano: «Ogni mia pubblicazione è stata un’esperienza indimenticabile. Sono legato a tutti i miei prodotti, ma un amore particolare non posso non provarlo per il mio primo libro, il Signor Blu. Quando per la prima volta aprii la scatola in tipografia con i primi libri stampati, mi assalì un’emozione unica perché per me si stava realizzando veramente un sogno». Una start up nata dall’idea di un ragazzo giovane e costruita con un team altrettanto giovane e professionale: «Io e i miei collaboratori lavoriamo in totale sinergia. Al di la di tutto, nelle aziende sono convinto non debba esistere una condizione di capo-padrone, bensì sia necessario avere un leader, figura fondamentale per garantire un ambiente di lavoro tranquillo e sano e per permettere a ciascun collaboratore di esprimere il massimo delle sue capacità».
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