Stangata sulle bollette dell’estate. I listini internazionale di carbone, petrolio e metano sono saliti con velocità, spinti dalla ripresa dei consumi energetici e resi bollenti dal taglio degli investimenti nella produzione di energie fossili, e anche per l’Italia il forte aumento delle quotazioni delle materie prime e la decisa crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2 avrebbero portato a un aumento record di circa il 20% della bolletta dell’elettricità, se il Governo non fosse intervenuto mercoledì sera con il decreto tagliabollette per diminuire la necessità di raccolta degli oneri generali in bolletta del prossimo trimestre. Dal 1° luglio le bollette rincarano moltissimo ma meno del previsto. Il decreto salvabollette di mercoledì 30 ha permesso di contenere l’aumento di luce e gas al 9,9% per la tariffa dell’elettricità e del 15,3% per quella del metano nel terzo trimestre del 2021 per la famiglia tipo con contratti di tutela, cioè per una famiglia con consumi medi di energia elettrica di 2.700 chilowattora l’anno e un contatore con il contratto classico domestico da 3 chilowatt; per il gas i consumi sono di 1.400 metri cubi annui. La stangata, però, è stata mitigata dallo stanziamento tagliabollette. Il Governo, con il decreto lavoro e imprese approvato in Consiglio dei Ministri, ha previsto di destinare 1,2 miliardi di euro alla riduzione degli oneri generali di sistema per il prossimo trimestre, utilizzando una parte del gettito ricavato proprio dalle aste del mercato europeo dei permessi di emissione di CO2.