Si è consultata con specialisti di tutta Italia, senza sapere che la soluzione ai suoi problemi di salute era a due passi da casa sua. È la storia – riportata dal sito d’informazione “fanpage.it” – questa volta di “buona-sanità”, di Maria, una donna di Andria alla quale i medici dell’ospedale Bonomo della città pugliese hanno asportato una cisti al cervello in una posizione molto pericolosa. Dopo aver consultato vari centri italiani ha trovato le migliori cure da parte dell’equipe di Neurochirurgia del nosocomio di Andria: “La mia storia – scrive Maria – è una per le quali si pensa spesso: ‘Per questo caso devi affidarti al centro migliore, al centro più esperto, sicuramente devi andare al nord, non ti fare toccare qui perché non puoi scherzare, la testa, il cervello è già rischioso, figurati qui…'”. Gli appelli a “non farsi toccare” da medici pugliesi – come ricorda il giornale Andria Live – sono stati così numerosi che per un po’ Maria ha finito per crederci, “così sono andata in un centro specializzato che dista 240 chilometri da qui, da un ‘professorone’: questo professore mi ha detto che entro 30 giorni avrei avuto il ricovero vista l’urgenza e i sintomi che presentavo. I 30 giorni passano e per lui ero diventata un numero, non una paziente che aveva bisogno di aiuto, peggioravo ma silenzio totale. Vado allora a Milano da uno dei migliori professori di una famosa clinica specializzata, e con la rabbia torno giù perché la sua risposta è ‘non è di mia competenza’”. Dopo un lungo peregrinare in cliniche sparse in tutta Italia Maria era ormai avvilita. Non immaginava che a salvarle la vita sarebbe stata una dottoressa della sua città, “una delle più speciali e competenti che io abbia mai conosciuto: avevo una cisti di 5 centimetri tra il cervello ed una membrana che mi stava portando via la vista giorno per giorno. L’ho conosciuta grazie al dottor Brandini, neurochirurgo che mi segue ormai da più di 20 anni. L’intervento non è stato per niente semplice ma se non l’avessi fatto sarei diventata cieca ora, è una certezza”. A ridare speranza a Maria è stata la dottoressa Bruno: “Mi ha tolto le paure di non poter più vedere le mie amate albe, i colori della vita, mi ha portato gioia nel cuore e la ringrazierò per sempre…Con lei voglio ringraziare tutto il reparto di Neurochirurgia del Bonomo di Andria, a partire dal primario, il dott. Iaffaldano, che ha predisposto il mio ricovero urgente, e tutto i membri del personale che, nonostante le restrizioni del covid, mentre le famiglie non potevano accedere ai reparti, sono diventati per tutti la seconda famiglia. Ho avuto chi mi ha lavato e asciugato i capelli, chi era attento non cadessi mentre mi facevo la doccia, chi mi imboccava quando il mio fisico non poteva farlo”.
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