Grande successo per il forum della Camera di commercio di Catanzaro dedicato a paesi esteri, imprese locali e politica. L’evento è stato organizzato alla presenza di quattro tra Ambasciatori e delegati economici di altrettanti Paesi stranieri e del segretario generale della Camera di Commercio italiana negli Emirati Arabi Uniti. Una giornata intensa quella di sabato per gli ospiti e per l’Ente camerale. Nella mattinata, infatti, un breve tour illustrativo della città con focus sulla sua storia economica ha fatto capolinea nella sede dell’Ente dove Mammad Ahmadzada, ambasciatore dell’Azerbaigian, Chon Kim, consigliere per gli affari politici della Repubblica popolare democratica di Corea, Ahmid Bayat, ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran, Giancarlo Nucci, assistente ufficio economico dell’Ambasciata del Messico, e il segretario generale Mauro Marzocchi hanno avuto modo di confrontarsi con i rappresentanti delle categorie produttive circa le prospettive di scambi commerciali da avviare e rafforzare. A seguire, è stato il Parco della Biodiversità Mediterranea a farsi apprezzare dagli ospiti internazionali.
Gli ospiti hanno avuto modo di confrontarsi con la politica locale e regionale. Dapprima in un passaggio istituzionale con il Consiglio comunale di Soverato, città partner dell’evento, e poi in un forum che ha visto partecipare, assieme al sindaco e al presidente del Consiglio comunale della cittadina ionica Ernesto Alecci e Emanuele Amoruso, il presidente facente funzioni della Giunta regionale Antonino Spirlì, i deputati Domenico Furgiuele e Roberto Occhiuto e la sottosegretaria di Stato per il Sud e la Coesione territoriale Dalila Nesci. In platea, imprenditori, amministratori locali, rappresentanti delle professioni e cittadini.Moderato dal giornalista Francesco Brancatella, il forum è stato introdotto da Daniele Rossi, commissario dell’Ente camerale di Catanzaro che ha snocciolato i dati sull’export calabrese: “Nel 2020 le esportazioni italiane si sono attestate a 433 miliardi di euro, quelle calabresi, nello stesso anno, si sono fermate a 401 milioni di euro, lo 0,1% circa del totale nazionale. La metà dell’export calabrese proviene dagli scambi commerciali delle aziende reggine: Catanzaro, nel 2020, ha subito una contrazione del 30,7% rispetto al 2019, esportando merci per un valore complessivo di appena 67 milioni di euro. Appare chiaro come la strada da percorrere sia parecchia, certamente non priva di difficoltà, ma comunque piena di possibilità di grande sviluppo”. L’intervento di Rossi si è dunque concentrato sull’insieme di azioni necessarie a sviluppare il tessuto imprenditoriale per proiettarlo su scenari internazionali: “Per costruire nuove prospettive di crescita legate agli scambi commerciali e culturali – ha detto -, bisogna necessariamente affrontare il tema della struttura delle imprese locali. La loro capacità di competere su grandi mercati internazionali, infatti, non può prescindere dalla solidità economica, gestionale, commerciale e strategica del comparto produttivo. Prim’ancora di affrontare il tema della capacità quantitativa delle produzioni c’è infatti da costruire assieme un percorso di formazione specifica sui mercati esteri. Dalla conoscenza delle leggi e dei regolamenti per l’export nei singoli Paesi alla conoscenza di almeno un’altra oltre all’inglese: il concetto di base è che non ci si può presentare in maniera raffazzonata al cospetto di player internazionali strutturati e agguerriti. Non è solo una questione d’immagine, ma anche di rispetto degli interlocutori e dei mercati a cui ci si riferisce”. “Se sulla qualità dei nostri prodotti – ha proseguito Rossi -, il percorso, ancorché perfettibile, è segnato nella giusta direzione, altrettanto non si può dire sulla capacità quantitativa delle produzioni. Per ovviare a questo problema c’è solo un modo: collaborare. Chi mi conosce sa che non amo particolarmente la formula “fare rete” perché è tanto abusata quanto puntualmente disattesa, tuttavia solo con un coordinamento tra imprese dello stesso comparto e di settori omogenei, si possono ottimizzare i processi produttivi, standardizzare verso l’alto i livelli di qualità e proporsi sui mercati internazionali con una maggiore forza contrattuale. C’è purtroppo una forte diffidenza degli operatori a consorziarsi. Eppure, le realtà locali che lo hanno fatto ne hanno visto immediatamente i vantaggi. Allora è dovere di chi, come me, rappresenta le istituzioni sostenere e incoraggiare la costituzione di aggregazioni d’impresa, fornire supporto tecnico e pratico, offrire formazione sull’internazionalizzazione e la digitalizzazione”. “Quello che sta accadendo questa sera – ha detto Spirlì nell’introdurre il suo intervento -, dovrà accadere anche in futuro. Della Calabria sappiamo tante cose: è una terra di terre, abitata da un popolo di popoli. Siamo casa del mondo. Per questo dobbiamo puntare sulla “sensazione Calabria” che è ciò che è alla base dei nostri prodotti e manufatti, che è essenza della Calabria stessa, nella gente di Calabria. Noi dobbiamo essere accoglienti, come siamo sempre stati. Ma per essere capaci di attrarre, dobbiamo nobilitare il solco tracciato dai nostri padri con lo studio e la professionalità. La Calabria ha 31mila giovani che studiano altrove: questo significa che quasi 31 milioni di euro sudati in Calabria dalle famiglie, vanno via dalla Calabria per pagare la formazione di professionisti che servirebbero alla nostra regione e che però sono indotti a non tornare qui”. A concludere la serata, dopo gli interventi degli ospiti internazionali e di Sebastiano Caffo, che ha raccontato l’esperienza imprenditoriale di successo partita dalla Calabria della sua Caffo 1915, Dalila Nesci: “Gli investimenti che sono previsti potranno dare forma ad un avanzamento del sistema Calabria anche e soprattutto con riferimento al tessuto produttivo. Mi rivolgo quindi a tutte le istituzioni, gli operatori economici, le autorità: abbiamo una responsabilità collettiva, nessuno può tirarsi indietro dall’impegno per la Calabria in vista delle prossime opportunità che non possiamo in alcun modo farci sfuggire”