“Rivendichiamo per le banche di credito cooperativo la necessità di avere una normativa coerente con la loro natura giuridica disegnata dalla Costituzione, dalle norme civilistiche e dal testo unico. Dopo la costituzione dei gruppi bancari cooperativi avvertiamo una sorta di stortura regolamentare che ha portato a collocare tutto il sistema del credito cooperativo, salvo la parte altoatesina, nel contesto delle banche significant, imponendo anche a banche di piccolissime dimensioni dei compiti e una vigilanza degli adempimenti tipici delle banche less significant. Questa è anche un’alterazione della libera concorrenza perché siamo costretti a svolgere la nostra attività con un regime normativo che non è stato scritto pensando alle nostre banche”. Lo ha detto il presidente della Federazione italiana delle banche di credito cooperativo-casse rurali e artigiane (FEDERCASSE), Augusto Dell’Erba, in audizione in commissione Finanze della Camera, sulle iniziative a sostegno delle banche di credito cooperativo. “Rivendichiamo anche un ruolo importantissimo anche in questa fase molto complessa conseguente la pandemia. Il modello di banca di comunità e di relazione sul territorio ha sostenuto più di altri le misureche sono state attuate dai Governi in questa fase. Dunque chiediamo una normazione non di privilegio ma coerente con l’attività che svolgiamo. Abbiamo la percezione che il Parlamento e la Commissione europea hanno maturato in questi anni una rinnovata sensibilità ai temi della proporzionalità e dell’adeguatezza normativa. Ci piacerebbe che il Governo condividesse questa sensibilità – ha concluso – perché la normazione bancaria deve avere necessariamente un quadro di riferimento europeo per essere efficace”.
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