Nonostante mare, montagna, percorsi escursionistici, terme, facciano del turismo la vocazione naturale della Calabria ogni estate sembra essere la prima. Una sorta di eterno rodaggio che continua a coglierci impreparati con lacune che disincentivano i turisti: è ora che ognuno si prenda le proprie responsabilità. Fortunato Lo Papa, segretario generale Fisascat Cisl Calabria, richiama l’attenzione sulle diverse falle di sistema che fanno sì che soggiornare in Calabria possa essere un’esperienza difficile da dimenticare, ma non per meriti. “Come spiegare a chi si appresta a godere delle nostre bellezze, la spazzatura per strada, i miasmi nauseabondi esasperati dalle alte temperature, a volte anche sulle stesse spiagge? Mentre il settore rifiuti continua ad essere in emergenza da anni – afferma il sindacalista – le istituzioni alternano la ricerca di soluzioni tampone al voltarsi dall’altro lato. Ecco il nostro biglietto da visita, monnezza e cattivi odori nel post Covid”. “A ciò si aggiunga il mare inquinato, le continue ed allarmanti segnalazioni dei bagnanti. Dalle bollicine alle chiazze marroni, fino all’acqua verde fluorescente ogni anno si ripropone la diatriba tra scarichi e fioritura algale. Perché questi fenomeni aumentano in estate? Dove sta il problema? E se si tratta di inquinamento, come si vuole intervenire?”, chiede Lo Papa. “Anche la sanità riesce ad essere ostile verso chi vuole venire in Calabria. Penso alle decine di dializzati che non possono essere sottoposti alle loro cure salvavita nei nostri ospedali e che rinunciano alle vacanze da noi. Nonostante le denunce e i gridi di allarme – rimarca il sindacalista – ad oggi non si è fatto nulla per risolvere questa paradossale situazione”. “Persiste poi il problema della sequela di cantieri stradali che rende ostico raggiungere le principali mete turistiche e non solo. File di ore per lavori in corso, tratti di strade e autostrade che da sempre sono oggetto di prestazioni di ogni tipo, anche a distanza di poco tempo. Manca una programmazione – afferma il cislino – mancano i controlli sui tempi di consegna, sul rispetto del cronoprogramma. Manca un coordinamento tra i vari enti a capo dei lavori da eseguire tale da impedire che diventino un ostacolo”. “Sarebbe il caso di rimboccarsi le maniche e lavorare per tempo a questo e anche ad altri aspetti che possono influenzare negativamente un ambito di primo piano per la Calabria. Turismo, economia, occupazione, ambiente, commercio, sanità, infrastrutture, trasporti sono settori interconnessi sui quali non bisogna – conclude – mollare”.
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