Le difficoltà delle imprese, gli strumenti di accesso al credito, i fondi europei per superare l’emergenza sociale causata dalla pandemia. Si è discusso di questi e altri temi in occasione della tavola rotonda, tenutasi presso l’Archivio storico comunale sito nel Complesso San Giovanni di Catanzaro, con cui si è conclusa la seconda edizione della Sud Economics Summer School. Una seconda edizione promossa con successo dall’Associazione culturale Aschenez, con il sostegno della Regione Calabria, che ha visto circa trenta laureati da tutta Italia confrontarsi, per una settimana nel Capoluogo, con qualificati esperti sui fenomeni che riguardano lo sviluppo del Mezzogiorno, tra vincoli europei e prospettiva mediterranea. L’obiettivo è quello di veicolare la conoscenza della prospettiva comunitaria, al fine di analizzare e superare le differenze territoriali che hanno penalizzato, per molti versi, le regioni del Sud. E’ intervenuto al confronto il docente Sergio Bruni dell’Unical, membro del comitato scientifico della Summer School che ha posto l’accento sui profondi cambiamenti dettati dall’emergenza covid: “Le piccole e medie imprese hanno palesato notevoli difficoltà a stare sul mercato, quante ancora saranno in grado di resistere nei prossimi mesi? Secondo gli studi, la Calabria è destinata a perdere, entro il 2065, circa 500mila persone con le città che si spopoleranno. Per questo motivo, la vera sfida è cercare di rispettare i tempi per l’utilizzo dei fondi europei che dovranno essere spesi, specialmente, nel miglioramento delle infrastrutture”. Il responsabile del programma Agenda urbana città di Catanzaro, Antonio De Marco, ha evidenziato la centralità del tema povertà nella prossima programmazione 2021-27: “Gli ultimi indici Istat dicono che in Calabria 848mila persone sono a rischio, circa il 40% della popolazione, con un aumento del 40 per cento degli accessi alle soluzioni di solidarietà sociale. L’utilizzo corretto dei fondi Por e PNRR non può che tradursi in un piano di contrasto alla povertà verso il recupero delle fasce più in difficoltà e dei nuovi poveri, per rispondere con strumenti nuovi all’emergenza sociale”. Dopo il contributo del docente Vittorio Daniele dell’Università Magna Graecia, Giuseppe Spagnuolo, presidente della BCC Centro Calabria, ha sottolineato che “il credito anche in Calabria è cresciuto come mai era successo prima, anche grazie alle garanzie dello Stato, e rispetto alla flessione del reddito familiare, la banca ha contribuito a mantenere in piedi il sistema. Bisognerà capire ora quali saranno le imprese che saranno capaci di riprendere autonomamente il proprio cammino”. Infine, Umberto Barreca – Presidente Regionale Giovani Imprenditori Confindustria – ha rimarcato l’importanza di strumenti utili per garantire la liquidità necessaria alle imprese: “Le aziende più smart e innovative in questo periodo hanno fatto fortuna, è necessario che la sburocratizzazione, così tanto attesa, arrivi più rapidamente. Iniziative come la Summer School dimostrano che, anche sul nostro territorio, i giovani stanno iniziando a cambiare idea e ad avere più fiducia verso il rischio di impresa e le istituzioni”.
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