“Sud chiama Italia. Un fronte trasversale di sindaci, associazioni, esponenti politici è pronto a far sentire la propria voce sul Piano nazionale di ripresa e resilienza e sulla Politica agricola comune. Quelle risorse che, in base ai criteri del Regolamento UE per il Recovery, sarebbero dovute arrivare in quota nettamente superiore al Meridione oggi rischiano di prendere tutt’altra strada. Né possono bastare le rassicurazioni calate dall’alto del governo su una quota Sud del 40%. Al Mezzogiorno doveva essere assegnato il 70% dei 209 miliardi previsti dal Piano. Li hanno ridotti a 82 miliardi, e poi abbiamo scoperto che di sicuri nel PNRR ce ne solo al massimo 35. Cosicché la quota Sud, se mai si realizzerà, sarà fatta passare come una grande vittoria: in realtà è il solito vecchio modo di far digerire un boccone amaro al Meridione spacciandolo per una grossa concessione. Ma il Sud non ci sta più. I cittadini meridionali sono informati, dinamici, consapevoli e pronti a far valere i loro diritti. E così pure i loro rappresentanti nelle istituzioni. Basti pensare alla petizione presentata a Bruxelles dalla rete dei sindaci assieme agli europarlamentari Pedicini, D’Amato e Corrao. Il governo non può ignorare queste istanze, sulle quali invito tutti a fare fronte comune per il bene del Sud e dell’Italia. Se cresce il Sud cresce l’Italia intera”. Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, promotore, assieme al senatore Gregorio De Falco, al Movimento 24 Agosto per l’Equità territoriale, alla rete dei sindaci “Recovery Sud” e a Liberi Agricoltori (di Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Sicilia e Sardegna), della manifestazione che si terrà il 21 luglio alle 15.00 davanti a Montecitorio sul PNRR e la PAC. Alla manifestazione parteciperà anche l’Esecutivo nazionale Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, per l’Unità della Repubblica e l’Uguaglianza dei diritti.
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