Continua a crescere il debito commerciale della PA. Secondo dati Eurostat, elaborati dalla Cgia, nel 2020 il debito commerciale ha raggiunto 52 miliardi, cifra che sale a 59 aggiungendo alla parte corrente quella in conto capitale. Il debito è aumentato di 10 miliardi durante il 2020. Secondo il MEF, a fronte di fatture ricevute dai fornitori per 152,7 miliardi, la PA ne ha pagati solo 142,7. L’incremento considerevole segue quelli registrati negli ultimi anni, che hanno fatto lievitare il debito dai 45,2 miliardi del 2017 ai 48,9 del 2019, per la sola parte corrente. Tale aumento, +6% sul 2019, va controcorrente rispetto a quanto avvenuto in UE, dove mediamente i debiti delle amministrazioni pubbliche sono diminuiti. Nel 2020, il tempo medio di pagamento delle amministrazioni statali è stato 55 giorni, per gli enti locali 50 giorni e 30 per le regioni. Solo sanità ed enti pubblici nazionali hanno rispettato le scadenze, con tempi medi di 45 giorni per la sanità, nonostante per il settore la scadenza sia a 60 giorni, e di 28 giorni per gli enti pubblici nazionali. Questi valori, nonostante una lieve riduzione dei tempi di pagamento, hanno messo l’Italia nel mirino della Corte di Giustizia Europea, a causa della ripetuta violazione della direttiva che regola le transazioni tra PA e privati. Oltre alla lettera di messa in mora, l’UE ha condannato l’Italia in quanto, a fronte di una scadenza UE fissata a 30 giorni, la legge italiana (Codice dei Contratti Pubblici) prevede termini a 45 giorni.
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