Parte la decarbonizzazione dell’industria del vetro, grazie all’utilizzo dell’idrogeno nel corso della produzione. Il progetto nasce dalla collaborazione di un gruppo di lavoro tutto italiano guidato da Snam e composto dai rappresentanti della filiera produttiva del settore. L’avvio dell’iniziativa arriva nel giorno in cui l’Agenzia internazionale dell’energia lancia l’allarme sulle emissioni di anidride carbonica che si avviano a raggiungere il massimo storico a livello mondiale nel 2023. La produzione di oggetti in vetro, di cui l’Italia è seconda in Europa con oltre 5 milioni di tonnellate annue, è difficilmente elettrificabile. L’obiettivo che si pone il progetto Divina (Decarbonizzazione dell’Industria Vetraria: Idrogeno e Nuovi Assetti), al quale, oltre a Snam, partecipano anche Rina, Bormioli Luigi, Bormioli Rocco, Stara Glass, Università degli studi di Genova, Stazione Sperimentale del Vetro, Ifrf Italia, Sgrpro e Rjc Soft, è quello di ridurre le emissioni nella fase di fusione del vetro, che rappresenta più del 50% del consumo energetico complessivo. In particolare si tratterà di introdurre una percentuale crescente di idrogeno miscelato al gas naturale nei forni fusori nel corso della produzione. L’idrogeno avrà un ruolo “fondamentale nella decarbonizzazione di settori a elevata intensità energetica come quello del vetro”, afferma l’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà. “Snam, grazie alle proprie infrastrutture – aggiunge – e alle proprie competenze, potrà abilitare l’introduzione dell’idrogeno nell’industria”. Attualmente il vettore energetico utilizzato dalle vetrerie è il gas naturale e le emissioni di Co2 si attestano a circa 1.500.000 tonnellate annue, pari al 3,5% delle emissioni dell’intero manifatturiero. Con l’utilizzo nella produzione nazionale di un blend di idrogeno al 30% si avrà la possibilità di ridurre le emissioni di 200.000 tonnellate. Dopo il primo test a maggio per la decarbonizzazzione della produzione dell’acciaio ora si lavora per “un settore tra i più significativi del tessuto economico italiano”, afferma Ugo Salerno, presidente e amministratore delegato di Rina. Nell’ambito del progetto verranno anche definite e ottimizzate le regole di progettazione dei futuri forni in grado di garantire le migliori prestazioni anche con percentuali di idrogeno maggiori, fino al 100%. La collaborazione con attori di “primo piano del settore energetico, dell’industria vetraria e del mondo accademico rende il progetto Divina una proposta solida e concreta di percorso di transizione verde e di sostenibilità”, conclude Vincenzo Di Giuseppantonio, amministratore delegato del gruppo Bormioli Luigi.
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