Campania, provincia di Avellino, Gesualdo: il mappamondo di Slow Food, questa volta, si ferma in questo angolo di Irpinia, noto anche per essere stato il luogo dove visse il compositore rinascimentale Carlo Gesualdo. Proprio da questa cittadina dove oggi vivono tremilacinquecento persone arriva un nuovo Presidio Slow Food: il sedano di Gesualdo. «Non può esistere un prodotto di qualità in un terreno che non sia di qualità» sostiene Alfonso Caloia, referente del Presidio. «Per questo motivo, l’avvio del Presidio mira innanzitutto alla tutela del territorio, alla qualità dell’ambiente e delle condizioni di vita delle persone che ci vivono, creando le premesse affinché possano nascere microeconomie sostenibili». Ci troviamo in Irpinia, sulla dorsale tra la valle dell’Ufita e la valle del Calore. In questa zona, il settore agricolo è sempre stato quello trainante, almeno fino al terremoto del 1980. «Gli agricoltori della zona venivano soprannominati “menestrari”, cioè verdurai, proprio per via della loro attività» racconta Alfonso. «La fama di produttori di ortaggi di qualità li portava a vendere i propri prodotti nei paesi limitrofi e il sedano era senz’altro il principe dell’orto». Merito di un terreno fertile, naturalmente ricco d’acqua e di una costante esposizione al sole. Anno dopo anno, però, l’abbandono dei terreni e la sostituzione delle coltivazioni con varietà moderne più produttive ha esposto il sedano di Gesualdo al rischio di estinzione. Per impedire che questo accada, gli agricoltori, la comunità cittadina e i cuochi locali hanno avviato un importante lavoro di valorizzazione nel tentativo di coinvolgere le nuove generazioni e stimolarle a impegnarsi in questo progetto di salvaguardia.
Scopri le ultime notizie in tempo reale. News e aggiornamenti su politica, cronaca, lavoro, economia, attualità e molto altro su www.supersud.it