Entrare nella rete internazionale dei Geoparchi dell’Unesco e aumentare l’appeal per gli escursionisti, soprattutto esteri. Si punta in alto per il Parco dell’Alta Murgia il più grande parco rurale d’Italia, 68.000 ettari protetti, tutti nel cuore della Puglia centrale, tempio dell’escursionismo tra tesori naturalistici, geologici e archeologici. Dopo il via libera della Regione nella primavera 2022 la commissione Unesco visiterà i luoghi e deciderà. Nel dossier c’è tutto il perchè dei tanti turisti, per l’80% italiani, che scelgono la vacanza country sulla Murgia barese, all’aria aperta, trascorrendola in agriturismi, B&B, case familiari e masserie circondate da muretti a secco in pietra, jazzi, mungitoi, trulli, e da tratturi della transumanza. L’Ente parco, guidato dall’ambientalista Francesco Tarantini, ha un programma di azioni in corso: mettere in sicurezza sentieri e camini, a partire dalla cartellonistica e dalla raccolta dei rifiuti spesso abbandonati; attivare percorsi di educazione ambientale sulla geodiversità affidati alle guide ufficiali del Parco;intercettare finanziamenti ministeriali per ristrutturare jazzi e mungitoi, e per la gestione sostenibile di boschi e foreste. E ancora la mobilità sostenibile con la realizzazione di 5 stazioni di bike sharing utili anche per le ciclovie che attraversano il Parco, come quella dell’Acquedotto Pugliese. Mettere in rete wifi, con l’ausilio di Infratel Italia, quasi 60 masserie sparse sulle Murge, e per la videosorveglianza antincendio.
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