Planety, una pillola per combattere l’obesità. È questo il farmaco sviluppato da Gelesis start-up pugliese sbarcata a Wall Street. Con una valutazione da ‘unicorno’: 1,3 miliardi di dollari. Il suo papà è Alessandro Sannino, professore di Tecnologia dei polimeri e biomateriali dell’Università del Salento dove è stata concepita e incubata. A Calimera, in provincia di Lecce, ha una delle sue due sedi, accanto a quella più grande di Boston, base di lancio per la conquista il mercato americano. L’operazione si realizzerà attraverso una spac, un veicolo quotato contente cassa, il cui unico obiettivo è individuare una ‘preda’ e portarla in Borsa attraverso una business combination. E a fondersi con Gelesis sarà Capstar, promossa dall’omonima società di investimento texana e da alcuni fondi di Pimco, la società di asset management di Allianz. Nell’ambito della quotazione Gelesis raccoglierà 376 milioni di dollari «per finanziare il pieno lancio commerciale di Planety e aumentare la capacità produttiva in modo da poter soddisfare la domanda» della pillola, un dispositivo medico autorizzato dalla Fda americana per aiutare a perdere peso, se associata a dieta ed esercizio fisico, gli adulti con un indice di massa corporea tra i 25 e i 40 chilogrammi.
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