Al via l’estensione alle donne senza limiti di età, delle agevolazioni previste fino a ieri solamente per i giovani imprenditori agricoli con la misura ‘Più impresa’ di Ismea. Lo prevede il decreto Sostegni-Bis convertito in legge, con una modifica destinata a favorire l’imprenditoria femminile in agricoltura che oggi rappresenta il 26% del totale. Si tratta di un contributo a fondo perduto fino al 35% delle spese ammissibili e in un mutuo a tasso zero per la restante parte nei limiti del 60% dell’investimento, di cui possono beneficiare le imprenditrici e le imprese a totale o prevalente partecipazione femminile. Un sostegno importante, fa sapere Ismea, che si aggiunge allo strumento ‘Donne in Campo’ che resta operativo. A fine 2020 le donne che in agricoltura erano 233 mila su un totale di 912 mila occupati, dove spicca il Sud. In alcune regioni si evidenzia un’incidenza maggiore rispetto alla media nazionale: Campania (39%), Basilicata (39%), Molise (36%), Liguria (34%), provincia autonoma di Trento (32%) e Abruzzo (32%). Soprattutto in alcune regioni del Mezzogiorno, come Calabria, Basilicata e Molise, l’agricoltura ha una funzione sociale e contribuisce ad attenuar la disoccupazione femminile; al contrario, un’incidenza particolarmente bassa si evidenzia in Sardegna (11%), Lombardia (17%), Sicilia (19%). A dicembre si contavano 56.300 imprese agricole femminili iscritte presso i registri camerali, il 28,3% delle imprese di tutti i settori economici (735,5 mila).
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