“La Puglia è la quarta regione in Italia per numero totale di infortuni mortali sul lavoro, 41 nei primi sei mesi del 2021, e quarta anche se si considera l’incidenza sul numero degli occupati. La ripresa non può avvenire sulla pelle dei lavoratori” ha dichiarato il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, commentando il report diffuso dall’Osservatorio Vega Engineering. “In Puglia-ha proseguito- c’è un’emergenza seria legata alla sicurezza che ci spinge a rafforzare la nostra mobilitazione. Abbiamo tenuto a maggio sit-in in tutta Italia, unitariamente con Cisl e Uil reclamando attenzione, nuove norme e investimenti sul tema della sicurezza dalla politica nazionale. Abbiamo ottenuto l’importante risultato del Durc preventivo in edilizia, tra i settori più colpiti dagli infortuni. Abbiamo quindi avviato cicli di assemblee nei luoghi di lavoro e nelle Camere del Lavoro sul tema sicurezza, per sensibilizzare i lavoratori. Abbiamo sollecitato anche la Regione Puglia, e su iniziativa della Presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, tenuto un tavolo tecnico su sicurezza e legalità, assieme ai direttori regionali di Inail e Inps. Come Cgil abbiamo sottoscritto con l’Inail due protocolli per insieme interloquire e informare lavoratrici e lavoratori, e siamo reduci da iniziative nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura. Abbiamo anche realizzato brochure multilingue per meglio arrivare a quei lavoratori stranieri che sono una presenza importante nel sistema produttivo pugliese, informando su tutele, diritti e i luoghi dove confrontarsi”. “I dati di oggi mettono la Puglia in zona rossa, con una incidenza di infortuni mortali per ogni milione di occupati maggiore rispetto alla media nazionale, attestandosi a 1,25. Questa strage nei luoghi di lavoro va fermata e dove non arriva la nostra azione serve la presenza forte dello Stato. Tra le proposte avanzate da Cgil Cisl Uil c’è il miglioramento del servizio ispettivo, integrando le banche dati, sviluppando i servizi di prevenzione, adeguando dotazione e organici, costruendo un’anagrafe dei rappresentanti per la sicurezza sui luoghi di lavoro, rafforzando il ruolo del sindacato e arrivando all’obiettivo che nessuna azienda sia senza il Rappresentante per la sicurezza. Se mancheranno risposte il sindacato è pronto a inasprire le forme di mobilitazione” ha concluso il segretario generale della Cgil Puglia.