Due settimane. Dal 20 luglio ad oggi sono, all’incirca, due settimane. E’ il periodo di tempo trascorso dall’annuncio dell’assessore regionale alle Politiche Sociali, Lucia Fortini, e della giunta De Luca. L’annuncio era questo: “Il Piano di zona sociale A4-Avellino è stato commissariato dalla Regione Campania. Nella riunione di Giunta di oggi si è proceduto all’avvio del procedimento di commissariamento dell’Ambito Territoriale A4 (Avellino)”, faceva sapere, il 20 luglio scorso per l’appunto, l’esecutivo di Palazzo Santa Lucia con un comunicato diffuso nel primo pomeriggio. “Si è preso atto del fatto che dopo tre anni dalla costituzione dell’Azienda consortile non si è ancora proceduto alla nomina degli organi statutari. E ad oggi non è stato ancora presentato il Piano di Zona”, motivava la Giunta regionale. “Il benessere dei cittadini è nostro primo e unico impegno. Non si può consentire che non vengano date risposte alle persone più fragili. Abbiamo dato tempo e risorse a quest’Ambito, e il procedimento di commissariamento è inevitabile”, aveva dichiarato l’assessore Fortini. Già, il procedimento di commissariamento. Il fatto è che di questo procedimento, al momento, nemmeno l’ombra. Nessun atto consequenziale, nessuna delibera. Niente di niente. Solo l’annuncio del 20 luglio scorso. Solo fumo, si potrebbe dire. A Palazzo di città di Avellino, si sta aspettando, anche con una certa ansia, la delibera regionale. Il sindaco Festa aveva replicato a stretto giro. “Comunicato destituito di fondamento. Siamo sotto attacco politico”. Ed ancora: “Confuteremo in ogni luogo le dichiarazioni. Il piano funziona ed eroga servizi. Cambiando il loro statuto, quando siamo subentrati nella gestione, abbiamo risparmiato 100 mila euro. Nominando il segretario del Comune al coordinamento abbiamo dato ulteriori somme ai territori”. Come detto, l’amministrazione Festa attende quindi la delibera proprio per dimostrare che Palazzo Santa Lucia sbaglia e che c’è in atto una sorta di “persecuzione” politica. “Siamo liberi, non sudditi”, aveva detto ancora il primo cittadino. In questo momento, dunque, Avellino “chiama” e Napoli non risponde. Si è tutti in attesa di atti ufficiali della Regione Campania. Chi avrà ragione tra i due “contendenti”? Regione o Comune?.