di Antonella Santoro
POTENZA- Sbloccati i fondi per il Sud da parte del Governo: nel 2020 venne pubblicato il bando relativo alla Regione Basilicata che promuoveva azioni interregionali e/o transnazionali mediante la creazione di partenariati tra partner operanti nella Regione Basilicata e partner operanti in altre regioni italiane e/o in altri Paesi. Il bando oltre a determinati operatori elencati per tipologia e settore, prevede una divisione in due macrocategorie: (Linea “A”: Università, Centri di Ricerca pubblici, Aziende Sanitarie ed Ospedaliere; Linea ”B”: Enti Locali (Province, Comuni ed Unioni di Comuni), Enti Parco, Università, EGRIB (Ente di Governo per i rifiuti e le risorse idriche della Basilicata), Aziende Ospedaliere e Sanitarie, istituti scolastici, Ufficio Scolastico Regionale), nonché la suddivisione anche per assi di competenza: Asse 1 “Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione” (OT1), Asse 4 “Energia e mobilità urbana” (OT4), Asse 5 “Tutela dell’ambiente ed uso efficiente delle risorse” (OT6), Asse 7 “Inclusione sociale” (OT9), Asse 8 “Potenziamento del sistema di istruzione” (OT10). La durata del progetto era di massimo 24 mesi e 3 mesi di tempo per concludere gli iter burocratici di pagamento e rendicontazione.
Una delle buone pratiche presentate, riguarda la sezione A, ovvero quella che prevede come operatori Università, Centri di Ricerca pubblici, Aziende Sanitarie ed Ospedaliere. Autori del progetto, Ivano Magazzu (Interact), Antonio Bernardo (Director of Managing Authority – ERDF OP Basilicata 2014-2020) e Marisa Lo Sasso (Staff of Managing Authority – ERDF OP Basilicata 2014-2020) hanno presentato per la Regione Basilicata la loro proposta di cooperazione tra vari attori. «La motivazione per la quale nasce questa iniziativa», rispondono gli autori, «è far prevalere un approccio bottom-up, ovvero dal basso verso l’alto, nel settore della ricerca, ambito molto attivo in Basilicata». L’approccio in questione prevede delle specifiche specializzazioni derivanti dalla presenza di comuni molto attivi in determinati settori e controllati non da un’unica realtà, ma da un complesso di dipartimenti come l’Autorità di Gestione (AdG). La Regione Basilicata è interessata a questo progetto perché mira a
promuovere l’intero suo territorio e a promuovere la cooperazione. Secondo i soggetti promotori
le statistiche prevedono una scarsa partecipazione degli enti locali lucani ed è stato proposto un
Lead Partner Basilicata che possa incentivare realtà straniere ed europee per una cooperazione.
Come da bando e per garantire la più chiara trasparenza di pagamenti e retribuzione alle risorse,
il progetto ha pensato di garantire un flusso di cassa sufficiente per evitare che il progetto di
blocchi. Questa prassi fa riferimento all’articolo 12, comma 3, lettera b), utilizzata solitamente
con le pubbliche amministrazioni nel POR. Se un partner ha sostenuto delle spese e non ha
liquidità sufficiente per coprirle, può inviare alla Regione i documenti che giustifichino la spesa,
insieme alla domanda di rimborso. La Regione pagherà gli importi riportati sui documenti con
trasparenza e rispettando tempi brevi. Per fare ciò, l’ente capofila e tutti gli altri partner
dovranno presentare le corrispondenti prove di pagamento entro e non oltre 30 giorni dalla data
in cui le somme sono state pagate . Il progetto sarà pronto entro il 2023 ma i risultati verranno
valutati durante gli output del periodo di programmazione 2021-2027. Nel lavoro sono inclusi
anche elenchi informativi e non obbligatori che dettagliano cosa si intendeva per risultato e
output del progetto. Tra questi vi è la possibilità di proporre progetti generati da questi
partenariati che potrebbero essere finanziati dalla Regione nell’ambito del POR FESR o proposti
per il finanziamento nel prossimo periodo di programmazione. 42 i comuni aderenti, dato più
che incoraggiante in un contesto come la regione Basilicata. Per garantire in tutte le fasi di
messa in pratica del progetto una trasparenza amministrativa volta a rendere efficiente l’intero sistema, è stato reso pubblico l'elenco dei partner con i quali la Regione Basilicata crea abitualmente partenariati su progetti di cooperazione. Mettere a disposizione di tutti questa rete di partenariato, è stata una misura sì utile ma non sufficiente perché manca la ricerca di partner stranieri, cosa che richiede tempo. Ci si auspica la presenza di un “fondo rotativo per i progetti”, che permetterebbe di concedere contributi a fondo perduto per i beneficiari e per la costruzione di reti da poter utilizzare per progetti futuri. Per concludere, sarebbe fondamentale dare una maggiore opportunità a tutti gli enti e favorire la qualità del progetto, indipendentemente dall'area geografica di appartenenza del beneficiario.
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