“Da 9 anni con Google abbiamo iniziato a lavorare in un Paese, l’Italia, in ritardo nella digitalizzazione. L’Italia è un Paese del G8 che si è fatto trovare il giorno in cui è stato individuato il primo caso di Covid a Codogno con un cittadino su quattro che non era mai mai andato in rete, il che è impensabile per i Paesi nel G20” ma “abbiamo assistito a un’accelerazione in questi mesi incredibile”. E’ la premessa di Fabio Vaccarono, vicepresidente di Google e ceo di Google in Italia, in una tavola rotonda al convegno ‘Coup de theatre’ organizzato’ da Myntelligence per annunciare il proprio cambio di brand in Mint. “Il ruolo di Google è quella di essere una delle più grandi piattaforme abilitanti”, ha ripreso Vaccarono che parlando poi delle imprese italiane, soprattutto delle piccole, ha sottolineato che “bisogna avere una visione digitale di quello che si fa in molti settori economici”. “Poi c’è la sfida di trasformazione del capitale umano per capire quello che la tecnologia può fare per noi”: “La barriera in Italia è di visione e di competenze ed è su questo che bisogna insistere”, ha concluso. Sulla stessa linea il country director di Facebook Italia, Luca Colombo. “Facebook ha abbassato molto barriere di accesso al digitale per molte imprese. Alle Pmi manca ancora l’aspetto culturale, serve una cultura digitale. E l’Italia è arretrata da un punto di vista delle competenze digitali”, ha commentato.
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