La decisione di “mettere tutti i lavoratori della Pa in cosiddetto smart working” – spiega Brunetta – è stata “un’idea intelligente” ma “non c’era un contratto, non c’era l’organizzazione del lavoro, non c’era la piattaforma tecnologica”. E, osserva: per “questo mi sono arrabbiato, si voleva far diventare questa esperienza un modello”; allora mi sono detto di fare innanzitutto un contratto e tra un mese per la prima volta ci sarà un vero contratto per il lavoro agile. Un mese ed è fatto il contratto”, per la “parte normativa. Sono cose fondamentali. E’ l’abc del ‘900”. Poi, “entro quest’anno, il rinnovo per tutti dipendenti pubblici”. “Tutto questo – rileva il ministro – si può fare in tempi veloci, grazie al Pnrr” che è “un contratto tra l’Europa e il nostro Paese: ‘vi diamo 70 miliardi regalati, e gli altri in prestito con tripla A. In cambio vogliamo le riforme’.
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