Un incremento del 15,7% e dell’11,2% per la nuova linea di pasta integrale che ha portato il pastificio La Molisana a raddoppiare le proprie esportazioni. E’ quanto viene fuori da un articolo pubblicato recentemente su Il Sole24 Ore nel quale la testata giornalistica economica traccia l’importante aumento di esportazioni del pastificio molisano più conosciuto in Italia. “Un giro d’affari – si legge nell’articolo – che lo scorso anno è aumentato in doppia cifra che anche a giugno 2021 ha messo a segno un ulteriore +10,7% (in controtendenza rispetto al trend della pasta in generale: -8,3%) e che soprattutto in dieci anni è passato dai 16 milioni del 2011 agli oltre 185 di oggi. Numeri che davvero tratteggiano un grande successo conquistato grazie agli investimenti (che in sei anni hanno superato i 42 milioni di euro tra le due nuove linee di produzione, impianto di confezionamento e magazzino automatico), sull’innovazione di prodotto (la pasta integrale ma anche il lancio di nuovi formati), la produzione con grano 100% italiano (frutto di specifici accordi di filiera con agricoltori italiani) e infine la sostenibilità”. Investimenti che, come ha spiegato l’amministratore delegato Giuseppe Ferro, non sono conclusi. “Abbiamo acquisito un nuovo centro di distribuzione da 20mila metri quadri coperti. La pasta richiede di avere grandi disponibilità di magazzino. In più stiamo costruendo la terza linea di produzione che sarà dedicata alla pasta lunga». A rendere La Molisana davvero grande è stata la scommessa sulla produzione di pasta con grano 100% italiano e che ha il suo perno negli accordi di filiera siglati con agricoltori di Molise, Puglia, Marche, Lazio e Abruzzo per ottenere una materia prima di altissima qualità e di livello proteico fino al 17%. Ma soprattutto sono uno strumento per creare un legame stabile con oltre 1.400 agricoltori ai quali viene riconosciuto un prezzo minimo e vengono introdotti modelli premiali che incentivano la qualità. Con questo sistema La Molisana ha convertito tutta la produzione diretta al mercato interno a grano 100% italiano. Nel complesso si tratta quindi di scelte che hanno avuto peso in Italia ma anche all’estero come dimostrato dall’ottima performance sui mercati internazionali. La quota di export sul fatturato ha ora toccato il 42% con un incremento del 50% in dodici mesi toccando gli Stati Uniti, l’Australia, il Giappone e i mercati del nord Europa.
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