“Un plauso al lavoro svolto dal Parlamento per aver dato indicazioni precise al governo. Le due Commissioni parlamentari ricordano che l’Italia ha una consolidata tradizione industriale in materia veicoli per trasporto leggero e pesante a carburanti alternativi a Gpl, gas naturale e Gnl che riducono notevolmente le emissioni di gas nocivi e climalteranti, con l’ulteriore sviluppo tecnologico che queste fonti stanno registrando grazie all’ingresso nel mercato di bioGpl, bioGnl e biometano”. Così Andrea Arzà, presidente di Assogasliquidi-Federchimica, commenta l’invito del Parlamento al governo a promuovere anche i veicoli a Gpl, metano e Gnl tra quelli puliti e a basso consumo energetico, ai fini del trasporto pubblico.
“Già previsti nella direttiva Dafi e richiamati nel Pnrr come carburanti strategici ai fini degli obiettivi di decarbonizzazione, il Gpl, il metano e il Gnl e le loro versioni bio, sono stati esplicitamente indicati nel parere espresso ieri dalla Commissione Lavori Pubblici, che riprende il parere già formulato pochi giorni fa dalla Commissione Ambiente – spiega Assogasliquidi-Federchimica in una nota – I due pareri invitano il governo a considerare anche questi prodotti energetici all’interno del decreto legislativo in corso di definizione, per l’attuazione della direttiva Ue 2019/1161 relativa alla ‘promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel trasporto su strada’”. Lo schema di decreto legislativo, infatti, “impone obblighi alle pubbliche amministrazioni nell’acquisizione di veicoli adibiti al trasporto su strada a ridotto impatto ambientale e a basso consumo energetico e determina le condizioni affinché gli appalti pubblici, sia per i contratti di acquisto, di leasing, di locazione o di vendita a rate dei veicoli sia per i contratti di servizio, siano efficaci e garantiscano la concorrenza”. “Di particolare rilevanza – sottolinea ancora Arzà – l’invito fatto dalle Commissioni affinché il governo si adoperi, anche in sede europea, per assicurare che la valutazione degli impatti energetici e ambientali dei veicoli possa essere certificata secondo i princìpi del Life Cycle Assessment (Lca) per il calcolo delle emissioni di CO2, per valutare i reali impatti emissivi delle differenti alimentazioni delle auto, non solo con riferimento all’uso del veicolo, ma anche al suo processo di fabbricazione e al cosiddetto ‘fine vita’, consentendo così di valorizzare gli investimenti che l’industria sta portando avanti per lo sviluppo bio e rinnovabile dei carburanti gassosi”. “L’indirizzo fornito dal Parlamento auspichiamo che possa concretizzarsi anche nella messa in campo di apposite misure di promozione dell’utilizzo dei carburanti gassosi, da tempo richieste dalla nostra Associazione e che possano consentire di procedere ad un rinnovo in senso ambientale del parco veicolare più obsoleto, con specifici interventi di sostegno anche del retrofit a gas”, conclude.
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