Non solo proteste in piazza contro il bla bla bla, in Puglia c’è un esercito di 5,5mila giovani impegnati quotidianamente in campagna per difendere l’ambiente, il territorio, la biodiversità la salute e contrastare i cambiamenti climatici. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in occasione dello sciopero globale per il clima dei Fridays for future con Greta Thunberg, per i lavori della Pre-Cop26.
Un sostegno allo storico ritorno dei giovani in agricoltura dove nel 2020 si registra un balzo del 14% di imprese condotte da under 35 rispetto a cinque anni fa in Puglia, in netta controtendenza con l’andamento generale. “E’ in atto un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale con il mestiere della terra che non è più considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è la nuova strada del futuro per le giovani generazioni istruite. Il risultato è che oggi in Puglia 1 impresa su 10 condotta da giovani svolge una attività rivolta all’agricoltura e allevamento per garantire la disponibilità di alimenti sani e di qualità alle famiglie in un momento drammatico per l’economia e l’occupazione”, dice Benedetta Liberace, leader dei giovani imprenditori di Coldiretti Puglia. La presenza dei giovani in agricoltura spinge la rivoluzione digitale nelle campagne con gli investimenti in droni, gps, robot, software e internet delle cose che raggiungono i 540 milioni di euro con un balzo del +20% proprio nell’anno della pandemia per combattere i cambiamenti climatici, salvare l’ambiente e aumentare la sostenibilità delle produzioni, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Smart AgriFood. La rivoluzione digitale in agricoltura vede lo sviluppo di applicazioni green sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti – sottolinea la Coldiretti regionale – dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti. La presenza dei giovani – riferisce Coldiretti Puglia – ha di fatto rivoluzionato il lavoro della terra dove sette imprese under 35 su dieci operano in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Numeri che potrebbero essere addirittura più consistenti – accusa la Coldiretti Puglia – senza gli ostacoli frapposti oggi dalla burocrazia proprio a coloro che vorrebbero costruirsi un futuro in campagna. Un impegno concreto per frenare il consumo di suolo dopo che in un anno la Puglia ha perso altri 493 ettari di suolo per colpa della cementificazione, dell’abbandono e degli impianti fotovoltaici a terra che sottraggono terreni fertili all’agricoltura e pezzi di ambiente e paesaggio alla collettività. La Puglia è stata già abbondantemente violentata da una presenza invasiva di specchi e pale eoliche, sulla cui utilità per la produzione di energia pulita non si discute. Ciò che invece si scontra con le grandi potenzialità agroalimentari e turistiche dei nostri territori e sulla prevenzione e manutenzione è la collocazione selvaggia di tali impianti e del fotovoltaico a terra che sfrutta terreni agricoli di qualità e compromette le aree interessate. “Il PNRR rappresenta una occasione unica da non perdere – spiega Stefano Leporati, segretario nazionale di Coldiretti Giovani Impresa – per la modernizzazione del sistema agro-alimentare. Sono previsti investimenti importanti per i contratti di filiera per tutti i settori produttivi compresa la pesca, strutture di stoccaggio dei prodotti agricoli dai cereali all’olio, interventi nella logistica particolarmente importanti per l’ortofrutta. Inoltre, investimenti sul sistema irriguo, l’agricoltura di precisione e le foreste urbane. Coldiretti ha già iniziato a lavorare sui progetti concreti da presentare sui bandi e i giovani agricoltori possono essere protagonisti di questa irripetibile sfida. L’agricoltura dovrà essere il cuore della sfida verde per far ripartire l’Italia”, conclude Leporati.
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