Oltre 750 copie: arriva in sala con numeri importanti No Time To Die, il 25/o di James Bond. Una quantità di copie (quasi) da pre pandemia e che rappresenta certo un segnale forte sull’esercizio cinematografico. Il film con Daniel Craig è la speranza di ripartenza dell’esperienza in sala ed ha atteso mesi e mesi, da aprile 2020, proprio per questo, come l’attore inglese, alla quinta e ultima volta come 007, ha sottolineato alla premiere. Gli incassi di Bond saranno la verifica, per quanto a capienza ancora ridotta (e il mondo della cultura sollecita da tempo il governo sul 100%) , dell’importanza o meno della visione in sala per il pubblico, di quanto e in che misura abbia ancora appeal per le persone dopo mesi e mesi di abbuffate streaming. No Time to Die, secondo le stime di Variety, dovrebbe generare incassi per 90 milioni di dollari nel primo weekend. E poi ad ottobre in tanti altri. Le incognite sugli incassi sono anche relative al target: Bond è stato storicamente una grande attrazione per il pubblico più anziano, una fascia demografica che non è stata ansiosa di tornare nei cinema con la minaccia di nuove varianti di Covid-19. Allo stesso tempo, molti paesi, tra cui appunto l’Italia, ma anche Francia e Germania hanno in vigore sia restrizioni di capienza e sia la richiesta per l’ingresso del green pass, prova della vaccinazione per andare al cinema. Per No Time to Die, un weekend di apertura superiore ai 90 milioni di dollari, sottolinea Variety, sarebbe impressionante perché non sarebbe lontano dai suoi ultimi predecessori come Spectre del 2015 (123 milioni di dollari di debutto a livello internazionale) e Skyfall del 2012 (109 milioni di dollari di debutto internazionale). Inoltre, in tempi di emergenza sanitaria per il Covid, sarebbe anche considerato una delle migliori partenze per un film di Hollywood al botteghino internazionale.
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