Serve coesione nazionale e integrazione europea. Per questo le Fondazioni bancarie si mettono a disposizione per collaborare alla ripartenza e sviluppo economico del Paese da un lato, e alla coesione sociale supportando il terzo settore dall’altro. «In questo campo la partecipazione delle fondazioni in Cdp continuerà ad essere determinante» ha affermato in un’intervista a Milano Finanza a Francesco Profumo, presidente dell’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa (Acri). «Nonostante la crisi dei mercati finanziari e il congelamento della distribuzione dei dividendi» ha aggiunto Profumo, la «gestione prudente» e la diversificazione degli investimenti che negli anni le fondazioni hanno messo in atto, «hanno fatto in modo che le erogazioni non ne abbiano risentito, e anzi siano cresciute»: ammontano infatti a 950 milioni di euro. Il 46% è stato destinato al welfare. Il presidente confida nel lavoro che Draghi sta facendo con il Pnrr affinché la grande opportunità di ripresa europea non vada sprecata ma ritiene importante «connettere pubblico, privato e terzo settore per rendere efficace la “messa a terra” delle risorse». A questo scopo ritiene siano di aiuto le fondazioni di origine bancaria, che possono mettersi al centro di tali processi grazie alla loro presenza e conoscenza dei territori.
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