Il 2021 è anche considerato l’anno nero della frutta prodotta in Italia, con un calo medio del 27 percento. Oltre un frutto su quattro è andato perduto a causa di gelate, siccità, grandinate e altri eventi meteo catalizzati dai cambiamenti climatici, spiega l’organizzazione ambientalista. Le varietà più colpite sono state le pere e le pesche, con un – 69 percento e un – 48 percento della produzione rispetto alla media dei cinque anni precedenti. Solo nel Lazio, a causa delle gelate tardive, è andato perduto il 70 percento delle nocciole. Per quanto concerne il riso, del quale l’Italia è il primo produttore europeo coprendo ben il 50 percento della produzione continentale, i cambiamenti climatici hanno portato a un calo della produzione del 10 percento. Anche la produzione media di vino è calata del 9 percento a causa del clima impazzito; in alcune Regioni il calo è stato compreso tra il 15 e il 25 percento, ma con picchi fino al 50 percento (solo Sicilia e Campania hanno fatto registrare un aumento di produzione). Per quanto concerne l’olio, è stata osservata una crescita del 15 percento, molto inferiore rispetto a quella attesa. Ma il trend positivo della media nazionale cozza col dato di alcune Regioni del Centro-Sud, dove il calo è stato fino all’80 percento.
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