Nel 2021 verranno venduti nel mondo 80 milioni di veicoli leggeri, un numero in lieve aumento rispetto ai 77 milioni del 2020 ma lontano dai livelli raggiunti nel 2018 (94 milioni di immatricolazioni). È quanto prevede l’ultimo Global Automotive Outlook di AlixPartners, società globale di consulenza, presentato oggi. Raddoppia la propensione all’acquisto di veicoli elettrici: il 25% del campione globale dichiara che la prossima vettura sarà una elettrica pura, contro l’11% nel 2019. Gli italiani con il 38% sono primi in Europa e secondi solo alla Cina (50%). A rallentare la ripresa dell’industria dell’automobile contribuisce la crisi delle forniture e dei semiconduttori in primis, mentre l’impennata dei prezzi delle materie prime colpisce l’auto più di tutti gli altri settori industriali e mette potenzialmente a rischio un terzo dei profitti dell’industria: secondo lo studio AlixPartners il costo delle materie prime utilizzate per costruire auto e furgoni ha registrato in Europa un incremento dell’87% rispetto al 2019, e anche se per ora è visibile più sui conti dei fornitori, si trasmetterà anche ai costruttori considerando che non ci si aspetta un significativo declino dei costi nel 2022. Questa situazione pesa ulteriormente sulla sostenibilità economica delle vetture elettriche che sono gravate da un peso maggiore derivante anche da utilizzo di materie prime a costi elevati come rame, alluminio e nickel.
Secondo AlixPartners, il processo di decarbonizzazione – spinto dalla regolamentazione specifica – sta procedendo anche per camion e veicoli commerciali pesanti, per i quali l’idrogeno pare essere la soluzione migliore: nel 2030 l’idrogeno potrebbe rappresentare il secondo combustibile dopo il Diesel.
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