di Maria Caterina Bruno
Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione si orienta verso le Aree Interne e gli strumenti di sostegno alle comunità locali e di contrasto allo spopolamento demografico e culturale. È stato infatti finanziato il primo bando comprensivo di 3 milioni di euro provenienti dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, da impiegare nel finanziamento di borse di studio dal valore massimo di 75.000 euro l’una. Il progetto è frutto di un accordo tra Comuni – o Unioni di Comuni – e Università. La cifra si aggiunge agli ulteriori 6 milioni di euro già stanziati per i prossimi due cicli di Dottorato in partenza nel 20222 e 2023. Obiettivo della ricerca sarà la promozione della ricchezza del territorio e delle comunità locali, la valorizzazione delle risorse naturali e culturali, e la creazione di nuovi circuiti occupazionali. Saranno 40 i comuni destinatari del finanziamento delle borse di studio per la partecipazione a dottorati di ricerca. Di questi, 22 faranno capo a regioni meridionali. Nel dettaglio, a fronte delle 110 richieste pervenute, la regione ad ottenere il maggior numero di domande ammesse al finanziamento è stata l’Abruzzo con 5 Comuni, uno per ciascuna area interna del territorio (Morino, Gessopalena, Montorio, Isola del Gran Sasso, Molina Aterno), seguito dalla Basilicata con 3 (Stigliano, Acerenza, Francavilla in Sinni), Campania (Padula, Montella, Vallo della Lucania), Friuli-Venezia Giulia (Claut, Resia, Paluzza), Lombardia (Sondalo, Chiavenna, Trezzone), Piemonte (Unione Montana Alpi Graie, Cortemilia, Unione Montana della Valle dell’Ossola), Puglia (Deliceto, Monte Sant’Angelo, Poggio Orsini) e Sicilia (Unione dei Comuni delle Madonie, Vizzini, Bivona). Due saranno le borse di studio finanziate in Calabria (Santaseverina, Scigliano), Emilia-Romagna (Navafeltria, Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano), Liguria (Rezzoaglio, Calice al Cornoviglio), Molise (Sepino, Gambatesa), Umbria (Montone, Norcia) e Veneto (Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, Unione Montana Comelico), mentre una spetterà rispettivamente a Lazio (Vallepietra) e Sardegna (Aritzo). Per il ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna si tratta di “una grande occasione per territori troppo spesso dimenticati, che noi vogliamo tornare a valorizzare”. “Questi giovani ricercatori – spiega il ministro – avranno l’opportunità’ di studiare e individuare soluzioni efficaci per accrescere i servizi e aiutare lo sviluppo delle aree interne, cosi’ da porre un argine al processo di spopolamento. E per loro – prosegue – sarà motivo di ulteriore soddisfazione dare una mano con la propria attività’ a quelli che in molti casi sono i loro luoghi di origine”.
Scopri le ultime notizie in tempo reale. News e aggiornamenti su politica, cronaca, lavoro, economia, attualità e molto altro su www.supersud.it