Un’opera dell’artista visivo statunitense Lawrence Weiner, per la prima volta in Puglia, e i materiali d’archivio selezionati da alcuni storici media locali sono l’essenza di “Bari Visionaria 1989 – 1994, 2021”.
La nuova mostra-progetto prodotta da Spazio Murat, curata da Melissa Destino, s’inaugura a Bari il 9 novembre nello spazio dedicato all’arte contemporanea in piazza del Ferrarese. La mostra è un’indagine nella memoria collettiva della città di Bari attraverso i media. Il progetto connette trasversalmente il tessuto storico e mette in relazione diverse discipline, per fornire gli strumenti utili a sviluppare nuove visioni della e per la città di Bari. Sulle lunette delle quattro vetrate di Spazio Murat che si affacciano su piazza del Ferrarese si sviluppa l’installazione di Lawrence Weiner, una delle figure centrali dell’arte contemporanea, tra i maestri che negli anni Sessanta hanno ridefinito il ruolo dell’artista e dell’opera d’arte, determinando il predominio dell’idea sulla realizzazione. Per la prima volta a Bari, ha generosamente concesso alla città una scultura temporanea. Il progetto espositivo parte dal 1989, un anno che segna la fine di un’era per l’Europa con la caduta del muro di Berlino, ma anche l’anno in cui negli Stati Uniti Kimberlé Crenshaw propone la nozione di “intersezionalità” per descrivere la sovrapposizione di diverse identità sociali e le relative possibili particolari discriminazioni, oppressioni, o dominazioni. Il 1994 è l’anno in cui per la prima volta si scoprono tre pianeti al di fuori del sistema solare. E il 2021 è lo sguardo contemporaneo sulla città di oggi.
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