”La riduzione dell’Irap è una sciocchezza”. ”L’imposta serviva a finanziare la sanità ma se uno inizia a togliere categorie di reddito” dalla base imponibile ”significa semplicemente che non c’è più un collegamento tra spesa sanitaria e costo individuale”. Lo afferma l’ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, conversando con l’Adnkronos . ”’Faranno un pasticcio” perché ”i soldi non ci sono: per fare un’operazione pulita ci vogliono almeno 3 miliardi e qui ce n’è 1”. ”Stanno solo abolendo pezzi e pezzetti” d’imposta. ”Cancellano un pezzo alla volta”. ”La toglieranno a qualcuno sì e agli altri no e si aggraverà la disparità tra diversi tipi di reddito e di lavoro”, sottolinea il presidente del Nens. ”E’ un’operazione spicciola e aggraverà la disparità tra diversi tipi reddito e di lavoro”. ”L’irap era un’imposta che aveva una logica molto moderna e ciò non è mai stato capito però ne avremo bisogno in futuro”, spiega l’ex ministro che fu tra gli ‘artefici’ dell’imposta. ”Adesso in molti paesi stanno introducendo a pezzi e bocconi imposte che alla fine, sommate tutte quante, assomigliano all’irap perché tutti hanno il problema di fiscalizzare i contributi e in particolare quelli sanitari”.
L’imposta regionale sulle attività produttive ”tassava il reddito nazionale netto e serviva a finanziare la sanità, era proporzionale e quindi tutti pagavano un contributo sanitario attraverso l’irap, dopodiché se le regioni sforavano nella spesa dovevano aumentare l’imposta. Adesso questo disincentivo è venuto meno, sta venendo meno. Quindi è proprio una sciocchezza”, sottolinea Visco. Infine ”se sostituisco un’imposta a larga base, per recuperare il gettito su singole imposte con base minore tipo l’ires devo aumentare le aliquote molto, e questo è sbagliato”.
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