“La macchina del Pnrr è partita già da diverse settimane, i soli interventi di mia competenza o ai quali ho partecipato hanno già messo in moto quasi 7 miliardi di euro di finanziamenti su tutto il territorio nazionale, con una particolare focalizzazione su Sud e aree interne. Il complesso di interventi e bandi avviati nelle ultime settimane è davvero notevole soprattutto se confrontato con il recente passato: una sola di queste iniziative 10 o 12 mesi fa avrebbe fatto gridare al miracolo”. Lo ha detto il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna in collegamento con “Ricucire l’Italia. il ruolo delle città”, evento digitale che presenta la 32esima edizione della Qualità della Vita, storica indagine del Sole 24 Ore sul benessere delle Province. “Sempre restando poi nelle mie dirette competenze abbiamo raccolto oltre 300 manifestazioni di interesse per il bando destinato a finanziare gli eco sistemi dell’innovazione, abbiamo in corso il bando per la ristrutturazione dei beni confiscati alla mafia dove è prevedibile un’analoga partecipazione, aperto anche il bando di fondi del programma europeo React You per sistemare gli acquedotti colabrodo, 313 milioni di euro di finanziamenti solo per il sud, ed è fatta anche la ripartizione degli oltre 5,2 miliardi per l’edilizia scolastica e a breve avremo i bandi con il vincolo al sud di ingenti risorse mediamente il 49% con punte del 55% per i nidi e del 57 % per mense e tempo pieno. E ancora sono aperti i bandi del Ministero per la transizione ecologica per 2,6 miliardi sul ciclo dei rifiuti: anche qui il vincolo del 40% al Sud è rispettato e spesso anche superato”, ha spiegato il Ministro. “Vogliamo consegnare ai cittadini nell’arco dei prossimi cinque anni un Sud più connesso, più attrattivo per gli investimenti; più moderno, più amico delle persone, delle famiglie, dei giovani, delle donne, un Sud che sappia aprire a tutti opportunità di lavoro e di vita più vicine agli standard europei”, ha affermato ancora Mara Carfagna. “Conosciamo le difficoltà di mettere a terra ogni singolo provvedimento, l’Italia è il paese europeo che ha più decentrato gli interventi: un terzo del totale sono affidati agli enti territoriali proprio in considerazione delle specificità e dei divari su base locale. Sarebbe stato un atto di presunzione pensare di colmarli dall’alto abbiamo scelto di dare un ruolo centrale ai sindaci, alle regioni, alle province, cioè a chi per decenni ha combattuto contro la scarsezza delle risorse e adesso può finalmente uscire dalla morsa della austerity”, ha aggiunto Carfagna.
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