L’emergenza sanitaria ha amplificato la diffusione e l’utilizzo delle tecnologie nella vita quotidiana di ognuno, incrementando il processo di adeguamento al digitale anche degli over50, che sono sempre più tecnologici. Ma il divario digitale resta ampio e richiede di essere affrontato. E’ il quadro che emerge da un’indagine condotta dall’Associazione 50Πù e dalla Fondazione Leonardo, che hanno realizzato il volume ‘Ipotesi per il futuro degli anziani. Tecnologie per l’autonomia, la salute e le connessioni sociali’ che fornisce un quadro della situazione odierna e degli scenari con cui la popolazione anziana dovrà confrontarsi nei prossimi anni. Il volume, curato dal Presidente di 50Πù, Carlo Sangalli, e dal Presidente della Fondazione Leonardo, Marco Trabucchi, raccoglie i contributi di 23 autori, che hanno analizzato il crescente diffondersi della tecnologia tra le generazioni più anziane, e include anche la ricerca condotta in collaborazione con l’istituto Format Research ‘La percezione della tecnologia da parte dei senior: un’indagine sugli over 50’. Dall’indagine condotta su un campione di oltre 1.500 persone tra i 50 e gli 85 anni è emerso che gli ultracinquantenni sono grandi utilizzatori delle nuove tecnologie: quasi l’85% possiede uno smartphone, oltre il 61% ha un pc, il 21% circa ha un tablet, circa il 40% utilizza un telefono cellulare senza Internet e infine, l’8,4% utilizza uno smartwatch. Se da un lato la tecnologia attrae e viene riconosciuta dalla popolazione senior come un vantaggio – evidenzia ancora l’indagine -, dall’altro lato questa fascia demografica ha anche bisogno di essere messa in guardia dai pericoli della rete. Alcuni dati evidenziano che l’uso dei social network favorisce il diffondersi di fake news e una mancanza di nozioni nel riconoscimento delle fonti di provenienza delle notizie. Così come il sentiment relativo all’uso della domotica e degli assistenti vocali registra una spaccatura tra piena accettazione (45%) e completo rifiuto (45%). “Il progresso tecnologico è sotto gli occhi di tutti, ma renderlo accessibile a tutti richiede un piano mirato di finanziamenti, reti e infrastrutture adeguate, un costante impegno per una formazione che consideri i bisogni specifici di ogni utente, un’adozione incisiva degli strumenti tecnologici da parte dei servizi sociosanitari a beneficio delle persone – afferma Sangalli – un cambiamento che richiede uno sguardo diretto e aperto a nuove visioni, lo stesso sguardo con cui l’Associazione 50Πù e la Fondazione Leonardo osservano l’attuale rivoluzione tecnologica rapportata alle necessità dei senior”.
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