Nei giorni che precedono il Natale muoversi all’interno di uno dei centri commerciali più affollati del Sud Italia non è impresa facile. Lo è ancor meno se si guida un autoarticolato che deve entrare in un cantiere costruito a pochi metri dai negozi. Così il Gruppo Webuild è impegnato nella realizzazione di due tratte della linea AV/AC Napoli-Bari, ossia la Apice-Hirpinia e la Napoli-Cancello. La prima prevede una sezione lunga 18,7 Km tra la stazione di Apice in provincia di Benevento e quella di Hirpinia sita nel comune di Ariano Irpino in provincia di Avellino, la costruzione della stazione di Hirpinia, 3 gallerie naturali e 4 viadotti. La tratta Napoli-Cancello, che prevede una sezione di 15,5 Km tra il capoluogo campano e località Cancello, consentirà di portare i binari della linea a servizio della nuova stazione di Napoli-Afragola che in futuro diventerà la fermata di interscambio passeggeri tra i servizi regionali e l’alta velocità incrementando l’accessibilità complessiva al trasporto ferroviario nel nodo di Napoli. E’ prevista, poi, la realizzazione della nuova stazione di Acerra e di due nuove fermate per i servizi metropolitani, Casalnuovo e Centro Commerciale. ( Ascolta il Podcast )
La realizzazione della nuova linea AV/AC Napoli-Bari si sta affermando anche come volano di sviluppo economico ed occupazionale nell’area: le due tratte vedono oggi all’opera oltre 600 addetti tra diretti e indiretti e una lunga filiera di fornitori rappresentata da circa 500 aziende soprattutto nazionali. Un’impresa notturna, con un massiccio dispiego di uomini e mezzi, che non ha interrotto lo shopping natalizio né tantomeno la viabilità giornaliera intorno ai comuni vicini al cantiere. “Il cantiere del centro commerciale – spiegano in Webuild, il colosso delle costruzioni che sta realizzando la Napoli-Bari – prevede una organizzazione maniacale, anche solo per pianificare come i mezzi devono entrare e uscire dal cantiere senza incidere sulla mobilità locale. Per fare un esempio, all’interno del cantiere, a due passi dai negozi, abbiamo realizzato 36 pali profondi 40 metri, che rappresentano la fondazione delle pile lungo le quali sarà costruita la linea dell’alta velocità”. Oggi sono 370 le persone impegnate sulla tratta Napoli-Cancello. Solo all’interno del cantiere del centro commerciale sono all’opera giorno e notte 60 persone, impegnate a far funzionare una macchina dall’elevata complessità. “Quotidianamente – sottolineano – all’interno di questo cantiere vengono movimentati mezzi che trasportano 200 metri cubi di calcestruzzi in entrata, 20 botti, 200 metri cubi di materiale di scavo che invece viene portato fuori, con una media di 100 mezzi che entrano ed escono”. Quello del centro commerciale Le Porte di Napoli è uno dei primi casi di alta velocità ferroviaria che si ferma all’interno di uno shopping center, un’occasione per sostenere il commercio, il lavoro, lo sviluppo della comunità locale. Tutto questo nell’ambito della costruzione di una tratta fondamentale (Napoli-Cancello, appunto) dell’alta velocità ferroviaria italiana. La storia della Napoli-Bari, la linea che permetterà di dimezzare i tempi di percorrenza tra le due città del Sud portandola a sole due ore, è infatti una storia fatta di tante eccellenze. La costruzione della stazione presso il centro commerciale è una di queste. I 15,5 chilometri di linea attraverseranno infatti i territori di Casoria, Casalnuovo, Afragola, Caivano e Acerra, una delle aree più densamente popolate d’Europa, permettendo alla nuova linea di raggiungere anche la stazione di Napoli-Afragola e in questo modo incrementando il trasporto ferroviario nel nodo di Napoli. Le grandi Tbm, le frese meccaniche che scaveranno le gallerie per realizzare i tunnel della nuova linea ferroviaria ad alta velocità e alta capacità Napoli-Bari, sono in viaggio. I giganti con un diametro di 13 metri e una lunghezza di 100 metri arriveranno intorno al 10 gennaio ai porti di Bari e di Barletta e dovranno essere trasportate fino a Grottaminarda, nei cantieri dove si costruisce l’opera. Il loro sbarco in Italia non è solo il lancio di un maxi piano logistico (ci vorranno almeno 130 viaggi di autoarticolati in grado di sopportare pesi fino a 170 tonnellate), ma un’occasione per dar vita a una delle più grandi operazioni di reclutamento e formazione del personale nella recente storia delle costruzioni italiane. Sui cantieri della Napoli-Bari saranno infatti in funzione 8 Tbm, macchine così complesse da aver bisogno di 100 lavoratori ciascuna, più un indotto di altri 100. Da qui la decisione del Gruppo Webuild, che sta realizzando il lotto Apice-Hirpinia dell’opera, di lanciare proprio su quest’opera la ‘Scuola dei Mestieri’, un progetto nazionale che sul cantiere campano vedrà forse l’esperimento più consistente. L’idea è quella di assumere circa 800 persone, tutte provenienti dai territori vicini ai cantieri, che dovranno essere preparate e formate dai tecnici e dagli ingegneri di Webuild, alcuni tra i più esperti al mondo nello scavo meccanizzato.
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