Il Mef e la Guardia di Finanza hanno siglato un protocollo d`intesa con “l`obiettivo di implementare la reciproca collaborazione e garantire un adeguato presidio di legalità a tutela delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”. Il protocollo, firmato dal comandante generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana, e dal ragioniere generale dello Stato, Biagio Mazzotta, prosegue la nota “muove dalla consapevolezza che un intervento dalla portata epocale, come il Pnrr, destinato a essere il volano per il rilancio e la crescita del nostro paese, richieda la più stretta sinergia tra le Amministrazioni, in linea, peraltro, con quanto richiesto dalle norme europee”. Il regolamento che ha istituito, a livello europeo, il dispositivo per la ripresa e la resilienza, prevede, infatti, che gli stati membri debbano adottare ogni iniziativa utile a prevenire e contrastare i casi di frode, corruzione, conflitti di interesse e doppi finanziamenti, lesivi degli interessi finanziari dell`unione, anche mediante il potenziamento del proprio sistema nazionale antifrode. In tale ottica, il decreto legge 77/2021 ha disciplinato il sistema di governance del piano, prevedendo, da un lato, la costituzione, all`interno della Ragioneria Generale dello Stato e delle amministrazioni centrali chiamate a dare attuazione ai progetti e agli interventi, di organismi di audit e monitoraggio dedicati e, dall`altro, la possibilità, per queste ultime, di stipulare specifici protocolli d`intesa con il Corpo. “Assume, dunque, in tale contesto, assoluto rilievo – aggiungono Mef e Gdf – il ruolo della Ragioneria Generale dello Stato, con compiti di governo, monitoraggio e controllo dell`impiego delle risorse unionali, e della Guardia di Finanza, che ha, tra le proprie missioni istituzionali, la funzione di prevenire e reprimere gli illeciti ai danni della corretta destinazione delle risorse pubbliche”. Il Protocollo stabilisce la condivisione – anche mediante l`interoperabilità delle rispettive banche dati – di un importante patrimonio informativo, costituito da dati e informazioni sui soggetti attuatori, realizzatori ed esecutori degli interventi finanziati dal Pnrr. È previsto, inoltre, che la Guardia di Finanza partecipi, con propri rappresentanti, alla cosiddetta “rete dei referenti antifrode”, istituita presso la Ragioneria Generale e costituita da referenti della Ragioneria stessa e delle citate Amministrazioni centrali. Nell`ambito di tale gruppo di lavoro, risulterà utile il confronto sulla base delle esperienze maturate sul campo, anche allo scopo di individuare i settori caratterizzati da maggiori profili di rischio di frode, pure per poter meglio calibrare, in ottica preventiva e mirata, i contenuti di bandi e/o avvisi pubblici da diramare. In tale sede, potrà essere concordata, inoltre, l`esecuzione di interventi da parte del Corpo, anche in forma coordinata con le attività di controllo della Ragioneria Generale e delle Amministrazioni centrali. “Il memorandum testimonia, quindi, l`impegno di tutti gli attori in campo per preordinare le condizioni affinché l`opportunità rappresentata dalle ingentissime risorse del piano, possa dispiegarsi in maniera efficiente e tempestiva, conseguendo gli obiettivi di crescita e consolidamento economico che il piano stesso si prefigge – conclude la nota -. L`intesa costituisce un unicum in ambito europeo, prevedendo l`espresso coinvolgimento nel sistema dei controlli di una forza di law enforcement, qual è la Guardia di Finanza, che rappresenta la polizia economico-finanziaria, a competenza generale, del Paese”.
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