“Secondo le più recenti e ac¡creditate previsioni, quest’anno il tasso di crescita dell’economia brasiliana sarà del 5,1%. Se ciò dovesse essere confermato, nel 2021 assisteremo quindi al pieno recupero del sistema economico brasiliano rispetto alla contrazione di 4,1 punti percentuali regi¡strata nel 2020”. Così Francesco Azzarello, Ambasciatore d’Italia a Brasilia, in un’intervista a Tribuna Economica. “Proprio per il ruolo di ‘superpotenza’ regionale, stiamo assi¡stendo ad un numero sempre maggiore di imprese straniere, incluse quelle del nostro Paese, che scelgono il Brasile quale ‘porta di ingresso’ per l’enorme mercato sudamericano. Quel che raccomandiamo sempre a tutti coloro che si affacciano per la prima volta sul Brasile è di rivolgersi previamente ad un accreditato e competente consulente locale, preferibilmente italiano, essendo il Brasile un Paese complesso ove occorre muoversi con attenzione e cognizione di causa”. La società che gestisce la borsa valori ed il mercato Otc (over the counter) brasiliani prende il nome di B3 SA – Brasil, Bolsa, Balcão, e ha sede nella capitale economica del Paese ,San Paolo – racconta Azzarello – è la ventesima borsa valori nel mondo per capitalizzazione ed ha nel suo listino più di 400 imprese brasiliane, tra cui anche Tim Brasil, controllata del gruppo Telecom Italia. Il principale indice della borsa B3 è il c.d. Bovespa: dopo aver chiuso il 2020 con un progresso del 3%, nel corso del2021 è stato soggetto a forte volatilità”.Anche durante il biennio pandemico i rapporti commerciali tra Italia e Brasile hanno continuato a rafforzarsi: “Mi riferisco, ad esempio, ai circa 11 miliardi di euro di investimenti annunciati dalle principali aziende italiane in Brasile nel corso dei prossimi anni, così come all’andamento del commercio bilaterale”. Lo scorso anno, la nostra Ambasciata, in collaborazione con Kpmg e Gm Venture, ha effettuato un censimento della presenza imprenditoriale italiana: “secondo quanto emerso da tale studio, in Brasile sono attive 968filiali e stabilimenti produttivi di aziende italiane, incluse numerose delle maggiori realtà industriali italiane: Stellantis, ad esempio, è il primo produttore automobilistico del Brasile, con una quota di mercato superiore al30%; Tim Brasil detiene una quota di mercato di telefonia mobile di oltre il 23%, con 51 milioni di clienti e, già oggi, genera un fatturato superiore a quello di Tim Mobile Italia. Recentemente Tim Brasil si è inoltre aggiudicata un terzo delle frequenze ‘5G’più pregiate messe all’asta dal Governo brasiliano e sarà uno dei tre operatori telefonici a portare la nuova tecnologia di trasmissione dati su tutto il territorio nazionale. Enel Brasil è la prima società di distribuzione elettrica nel Paese, con oltre 17,1milioni di clienti, nonché il principale investitore privato nel comparto energetico in Brasile. Nell’ultimo anno e mezzo, Saipem ha ottenuto da Petrobras,la compagnia petrolifera statale brasiliana, commesse per un totale di Usd 2,455 miliardi. Presenti altresì con stabilimenti industriali Pirelli, Fassa Bortolo, Ferrero, oltre ad altre grandi realtà industriali del nostro Paese(ad es. il Gruppo Gavio, con la società Ecorodovias nel settore delle concessioni autostradali) ea numerosissime Pmi, asse portante del nostro tessuto industriale. Abbiamo peraltro notato che dall’agosto scorso sono aumentate moltissimo le società e le delegazioni dall’Italia in Brasile, con diversi contratti ed interessi industriali in negoziazione o invia di finalizzazione”. Il Brasile e l’Italia sono Paesi legati da legami di sangue: “sono oltre 32 milioni i discenti di origine italiana che vivono in Brasile, la più grande comunità originaria del mondo. Ma abbiamo anche oltre 670.000 italiani residenti ed oltre 150.000 brasiliani che lavorano e vivono in Italia, un dato quest’ultimo cresciuto fortemente negli ultimissimi anni. Le nostre economie ed i nostri tessuti industriali sono complementari”.
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