L’effetto Sace sulle imprese italiane ha valso nel 2019 13,8 miliardi di euro di fatturato addizionale e oltre 40mila posti di lavoro. Le aziende che hanno usufruito degli strumenti di Sace, Simest e della controllata Sace bt, inoltre hanno generato ulteriori 26 miliardi lungo le rispettive filiere produttive. Sono questi i principali numeri emersi dall’analisi d’impatto economico e sociale realizzata dall’Ufficio Studi di Sace con Prometeia. In crescita il numero di operazioni dell’azienda guidata da Pierfrancesco Latini e presieduta da Rodolfo Errore, passato dalle circa 1.000 del 2008 alle oltre 2.000 del 2019, così come il numero di imprese clienti, più che raddoppiato dalle 500 del 2008 alle oltre 1.300 nel 2019, quasi tre quarti pmi, a conferma della forte vocazione estera del tessuto imprenditoriale italiano. Inoltre, il consolidamento della presenza di Sace e Simest nei processi di internazionalizzazione si è realizzato più intensamente rispetto al trend nazionale: dal 2010 al 2019, infatti, il numero degli esportatori nazionali è aumentato del 3,4% secondo l’Istat, rispetto al 22,5% registrato tra le imprese clienti di Sace e Simest. Tra i settori spicca la meccanica strumentale con oltre il 30%, in particolare per i comparti delle macchine per l’industria della moda, costruzioni e alimentare. Rilevanti anche i comparti ad alta intensità tecnologica e dei mezzi di trasporto, mentre per Sace Bt i comparti più legati al consumo, ad esempio agroalimentare, moda e distribuzione. Si conferma negli ultimi due anni la forte crescita delle imprese appartenenti ai settori del Made in Italy, quindi agroalimentare e sistema moda.
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