La Conferenza Unificata approva il bando da 900 milioni per le reti idriche. Lo comunica il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) che allo stesso tempo fa presente come con questa intesa lo stesso ministero guidato da Enrico Giovannini abbia “assegnato il 98% delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano complementare di sua competenza”. La Conferenza Unificata ha infatti dato il via libera allo schema di decreto per accedere a 900 milioni di euro destinati al miglioramento delle reti idriche, da utilizzare per interventi per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti. Con questa intesa – viene spiegato – il Mims ha definito gli atti di ripartizione e di assegnazione delle risorse per oltre 60,1 miliardi del Pnrr e del Piano complementare; un valore pari al 98% del totale di sua competenza, cioè 61,4 miliardi. In base allo schema di decreto approvato dalla Conferenza Unificata, il 40% delle risorse destinate alla tutela delle risorse idriche (360 milioni di euro) è destinato prioritariamente alle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna). Le richieste di finanziamento dovranno essere presentate dagli Enti di Governo d’Ambito in due finestre temporali: entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’Avviso sulla Gazzetta Ufficiale (dotazione finanziaria prevista di 630 milioni) e entro il 31 ottobre 2022 (dotazione finanziaria di 270 milioni). Gli interventi finanziabili comprendono, tra gli altri, l’installazione di strumenti tecnologici per la misura delle portate, delle pressioni e dei livelli d’acqua nei serbatoi, la modellazione idraulica della rete, la pre-localizzazione delle perdite tramite metodi classici e innovativi, come radar, scansioni da satellite, interventi di manutenzione straordinaria, l’installazione di ‘contatori intelligenti’ per la misurazione dei volumi consumati dall’utenza. I soggetti attuatori destinatari delle risorse sono: Rete ferroviaria italiana (Rfi), responsabile di investimenti pari a 35 miliardi di euro (57,%), le Regioni e gli enti territoriali, cui sono assegnati 13,4 miliardi di euro (21,9%), i concessionari e società di gestione, cui competono interventi per 7 miliardi (11,4%), le Autorità di sistema portuale, responsabili di investimenti per 3 miliardi (4,9%), le imprese e altri soggetti economici (1,6 miliardi, pari al 2,5%), i Provveditorati opere pubbliche del Mims (1,4 miliardi, pari al 2,3%). Le risorse che devono ancora essere assegnate ammontano a 1,2 miliardi e riguardano i progetti per la sperimentazione dell’idrogeno nel trasporto stradale e ferroviario (530 milioni), il monitoraggio tecnologico di ponti e viadotti su strade statali e autostrade (450 milioni) e la digitalizzazione dei sistemi di logistica (250 milioni). Le assegnazioni relative a tali progetti, di particolare complessità, avverranno nel corso del primo trimestre del 2022.
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