«L’Italia – aggiunge- ha fatto dei passi avanti rispetto agli altri Paesi con il Green Pass e poi con il Green Pass rafforzato. Noi abbiamo ancora tutte le misure: vedi la mascherina all’aperto reintrodotta nei luoghi più affollati. Noi abbiamo ancora una pratica quotidiana che ci difende non poco. Il virus si combatte attraverso i vaccini sicuramente, ma ci sono tanti anche altri filtri che ci proteggono: il lavaggio delle mani, la mascherina, la distanza di sicurezza, le terapie per coloro che si ammalano, l’utilizzo spregiudicato dei tamponi». «In tutti questi filtri, a seconda della variante che circola e di quanto circola, ci sono delle carte che dobbiamo giocarci. Sono abbastanza tranquillo, vi dico la verità. Abbiamo messo in atto una strategia progressiva e in questo momento come vedete siamo aperti. È una variante che creerà sicuramente dei problemi e seguire qualche misura in più è sicuramente molto meglio di una chiusura», spiega ancora. Sulla possibilità di tampone ai vaccinati durante le feste, Sileri invita ad aspettare i dati. «Certo, un utilizzo maggiore dei tamponi ha l’utilità di ridurre quanto più possibile la circolazione del virus, individuando le persone eventualmente positive che possono innescare contagi secondari e quindi altri focolai. Dobbiamo aspettare e valutare quella che sarà innanzitutto la prevalenza della variante Omicron in Italia e poi mutuare anche quella che è l’esperienza, purtroppo, di Paesi che stanno vivendo un’esplosione di contagi legati alla Omicron», sostiene.
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